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A) Il suo dire, "che c'è fra noi e te", rifletteva un'espressione già usata nell'Antico Testamento che denotava separazione, differenti campi di interesse e d'azione: "Eliseo disse al re d'Israele: "Che ho a che fare con te? Va' dai profeti di tuo padre e di tua madre!" Il re d'Israele gli rispose: "No, perché il Signore ha chiamato insieme questi tre re per darli nella mani di Moab" (2Re 3:13).
B) Il demone conosceva Gesù e sapeva che era il Messia. Infatti, la sua espressione, "il Santo di Dio", poneva l'identità di Gesù oltre la sfera umana, poiché solo Dio era santo. Probabilmente il tentativo del demone era quello di fare apparire agli altri che c'era relazione tra lui e Gesù. Infatti la reazione di Gesù fu quella di zittire il demone e rifiutarne la testimonianza come anche accadde a Paolo: "Mentre andavamo al luogo di preghiera, incontrammo una serva posseduta da uno spirito di divinazione. Facendo l'indovina, essa procurava molto guadagno ai suoi padroni. Costei, messasi a seguire Paolo e noi, gridava: "Questi uomini sono servi del Dio altissimo, e vi annunziano la via della salvezza". Così fece per molti giorni; ma Paolo, infastidito, si voltò e disse allo spirito: "Io ti ordino, nel nome di Gesù Cristo, che tu esca da costei". Ed egli uscì in quell'istante" (Atti 16:16-18).

Tale testimonianza non solo era inutile, ma avrebbe potuto anche fornire ai suoi nemici un pretesto per accusarlo di essere segretamente in lega con Satana. Il far ammutolire con una sola parola un angelo delle tenebre, è una prova luminosa dell'autorità di Gesù.
La ragione per cui il Signore gli impose il silenzio è che non può prestarsi fede alcuna alla testimonianza degli emissari e degli agenti del padre della menzogna ed anche se in questo caso il demonio diceva la verità, Gesù non voleva che il Suo carattere di Messia, fosse proclamato da tali testimoni. I sacerdoti, gli scribi e i farisei, successivamente lo avrebbero accusato di cacciare i demoni per l'aiuto di Belzebù principe dei demoni ed avrebbero avuto qualche fondamento per siffatta accusa, se egli avesse permesso agli spiriti immondi di essere Suoi araldi: "Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: "Egli ha Belzebù, e scaccia i demoni con l'aiuto del principe dei demoni". Ma egli, chiamatili a sé, diceva loro in parabole: "Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in parti contrarie, quel regno non può durare. Se una casa è divisa in parti contrarie, quella casa non potrà reggere. Se dunque Satana insorge contro sé stesso ed è diviso, non può reggere, ma deve finire. D'altronde nessuno può entrare nella casa dell'uomo forte e rubargli le sue masserizie, se prima non avrà legato l'uomo forte; soltanto allora gli saccheggerà la casa. In verità vi dico: ai figli degli uomini saranno perdonati tutti i peccati e qualunque bestemmia avranno proferita; ma chiunque avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non ha perdono in eterno, ma è reo di un peccato eterno". Egli parlava così perché dicevano: "Ha uno spirito immondo" (Marco 3:22-30).
 apMaria