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CASI PARTICOLARI?



Qualcuno cita il caso di Anania e Saffira. Satana davvero riempì il loro cuore, ma ciò avvenne come una tentazione dall'esterno. Il diavolo approfittò del loro desiderio di essere considerati generosi. Il loro conflitto tra il dare e il guadagnare fu istigato e sfruttato da Satana. L'avversario vinse, ma non si trattò di possessione demoniaca, fu un'influenza del maligno: "Ma un uomo di nome Anania, con Saffira sua moglie, vendette una proprietà, e tenne per sé parte del prezzo, essendone consapevole anche la moglie; e, un'altra parte, la consegnò, deponendola ai piedi degli apostoli. Ma Pietro disse: "Anania, perché Satana ha così riempito il tuo cuore da farti mentire allo Spirito Santo e trattenere parte del prezzo del podere? Se questo non si vendeva, non restava tuo? E una volta venduto, il ricavato non era a tua disposizione? Perché ti sei messo in cuore questa cosa? Tu non hai mentito agli uomini ma a Dio". Anania, udendo queste parole, cadde e spirò. E un gran timore prese tutti quelli che udirono queste cose" (Atti 5:1-5).
Taluni citano a sproposito l'esperienza di Giuda: "Satana entrò in Giuda, chiamato Iscariota, che era nel numero dei dodici" (Luca 22:3).
L'affermazione: "Satana entrò in Giuda" non è una prova sufficiente per le seguenti ragioni:

Giuda era un ladro e il suo unico interesse erano i soldi: "Ma Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: "Perché non si è venduto quest'olio per trecento denari e non si sono dati ai poveri?" Diceva così, non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro, e, tenendo la borsa, ne portava via quello che vi si metteva dentro" (Giovanni 12:4-6).

Giuda non era "nato di nuovo".

"L'ingresso di Satana in Giuda" è simile alle parole che Pietro rivolse ad Anania: "Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo". Giuda permise che il suggerimento maligno di Satana prendesse posto nella propria mente e divenisse un'ossessione tale da spingerlo a tradire il Suo Maestro, una impresa di Satana che lo portò prima al rimorso e poi al suicidio (Giovanni 13:2).

L'insegnamento dell'infiltrazione di potenze estranee nella mente di un credente "nato di nuovo" è un capolavoro d'arte satanica. Il diavolo è un artista della falsità. "È bugiardo e padre della menzogna", disse Gesù. Egli deruba il credente più ingenuo della sicurezza. Gli spiriti seduttori sono esperti nell'ingannare le menti della gente semplice, immatura e impressionabile. Inoltre, ciò impedisce, invece che promuovere, lo sviluppo spirituale dei credenti. A loro è insegnato a temere l'avversario, piuttosto che a resistergli. Si tende a dubitare di Dio invece che a porre totale fiducia in Lui. Su menti particolarmente impressionabili queste teorie possono avere effetti dannosi. Tutto ciò fa vivere alle potenze del male il loro momento di trionfo. Se possono invadere il dominio di Dio con il loro subdolo insegnamento, se Satana può apparire più grande di Dio, se può attirare l'attenzione su di sé, ha vinto. Non diamogli perciò la soddisfazione di fargli credere che sia più grande di Dio nella nostra vita, o anche che sia un essere da temere.


 apMaria