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CARISMATICA

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    00 01/05/2011 17:29
    studio biblico del Pastore Roberto Bracco

    CARISMATICA
    studio biblico del Pastore Roberto Bracco

    INTRODUZIONE

    La Carismatica è quella materia di studio che tratta il "carisma", cioè il "dono" o la "grazia" soprannaturale conferita da Dio all’individuo per la Chiesa.

    Non include lo studio della "grazia" intesa come dono della salvezza che, oltre tutto, ha un carattere eterno che si differenzia da quello transitorio del carisma, ma include invece lo studio di ogni manifestazione di servizio cristiano che presenta il segno della soprannaturalità.

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    00 01/05/2011 17:29
    1) SUDDIVISIONE SCHEMATICA DELLA CARISMATICA

    Nota: La Carismatica abbraccia tutto il ministero cristiano che in tutte indistintamente le sue particolari caratteristiche o estrinsecazioni deve apparire come gli affetti della vita soprannaturale dello Spirito in contrapposizione, o qualche volta in valorizzazione, della qualificazione tecnica (1° Corinzi 2:4; 2° Corinzi 3:8).

    a) Lo studio dei ministeri fondamentali (detti anche gerarchici) (Ebrei 13:17; Efesi 4:11)

    Nota: La "gerarchia" è determinata dal ministero e quindi è espressione teocratica e non democratica.

    b) Lo studio dei doni e delle operazioni (prive di carattere gerarchico) (1° Corinzi 12:8-10)

    Nota: Il testo di 1° Corinzi 12:4-6 parla di "Karisma" e "Energemeta", cioè "doni" ed "operazioni o manifestazioni di potenza"; sembra quindi riferirsi a tutte quelle manifestazioni spirituali che si differenziano dal ministero, non soltanto perché privi di carattere gerarchico, ma anche di natura sussistente (perché transitori anche nel tempo).

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    00 01/05/2011 17:29
    c) Lo studio delle attività dette amministrative o assistenziali (Romani 12:8; Atti 6:3)

    Nota: particolarmente quest’ultima voce fa emergere la verità che tutto nella chiesa, anche quanto potesse essere compiuto dall’abilità naturale, ha un carattere soprannaturale.

    2) SUDDIVISIONE BIBLICA DELLA MATERIA

    a) Cataloghi carismatici:

    1) Con 9 manifestazioni (1° Corinzi 12:8-10);

    2) Con 8 manifestazioni (1° Corinzi 12:28);

    3) Con 7 manifestazioni (Romani 12:6-8);

    4) Con 5 manifestazioni (Efesi 4:11).

    b) Voci risultanti dai cataloghi carismatici
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    00 01/05/2011 17:29
    Apostolo, Pastore, Dottore, Evangelista, Profeta, Dono di profezia, di esortazione, di liberalità o assistenza, di opere di pietà, di governo, di presidenza (che può includere le definizioni: conduttore, vescovo, anziano), parola di sapienza, di scienza, fede, doni di guarigioni, potenti operazioni, discernimento spirituale, lingue, interpretazioni

    3) I MINISTERI FONDAMENTALI

    Nota: Tutti, o quasi, sono concordi nell’ accettare come fondamento della vita carismatica i ministeri fondamentali che per riconoscimento quasi unanime sono costituiti da quelli presentati in Efesi 4:11.

    A. - APOSTOLO (dal greco classico "spedizione navale" divenne poi, nella
    terminologia religiosa, "inviato").

    Può essere definito ministero di priorità perché generalmente è il primo nella cronologia del servizio ed il più importante nella sua fisionomia gerarchica.

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    00 01/05/2011 17:30
    HA LE SEGUENTI CARATTERISTICHE:

    1) "Possesso di un compito e autorità per adempierlo" e perciò un inviato plenipotenziario;

    2) "Accentramento di qualificazioni diverse per poter essere fondatore e conduttore" (da questo concetto è nata la definizione "Apostolo dell’India"). (Filippesi 2:25; 1° Corinzi 9:2; 2° Corinzi 12:2);

    3) "Idoneità, quindi, per recare il messaggio, stabilire la dottrina, curare l’organizzazione e l’amministrazione dell’opera fino all’autonomia delle chiese" (Atti 2:42; 6:3).

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    00 01/05/2011 17:30
    PARTICOLARITÀ DI STUDIO:

    1) Inizialmente fu attribuito soltanto ai dodici e il "collegio apostolico" era infatti costituito da questi che divennero per antonomasia "testimoni oculari ed auricolari di Cristo" facendo concludere ad alcuni che l’apostolo è il testimone (Atti 1:21,22; Luca 6:13; Atti 8:1; 15:2).

    2) Successivamente, con lo sviluppo del cristianesimo, fu chiaramente ravvisata la continuità di questo ministero facilmente individuabile nell’ opera dell’apostolato (1° Corinzi 9:2; Romani 16:7; 2° Corinzi 8:23).

    3) Quanto sopra potrebbe dar ragione a quella corrente cristiana che interpreta Efesi 2:20 come definizione di una circostanza "non confinata nel tempo" e che quindi non fa del solo "collegio apostolico" il fondamento della chiesa, ma vede il rinnovarsi dei fenomeni spirituali quasi sotto il profilo di "ricorsi storici".

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    00 01/05/2011 17:30
    4) Gli oppositori di questa tesi fanno rilevare che il libro degli Atti, primo libro storico della chiesa, non contiene altri nomi di Apostoli oltre gli undici e Mattia (ai quali però sono aggiunti Paolo e Barnaba), ma non ci sembra che quest’argomento sia valido a difendere le conclusioni.

    5) Non ci sembra che siano valide neanche le osservazioni e le conclusioni di coloro che danno grande risalto al parallelismo esistente tra l’apostolato di Paolo e quello degli undici per rigettare l’elezione di Mattia.



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    00 01/05/2011 17:30
    B. - PROFETA Nell’ebraico questo ministerio è definito con vari nomi che possono essere resi nella nostra lingua in "Colui che ha ricevuto una missione da Dio", oppure "il chiamato dal suo Dio" (Giona 1:2; Isaia 6:8).

    Nel greco questo nome implica il concetto di "colui che parla al posto o nel nome di Dio".

    È colui che parla in forma estemporanea e frequentemente estatica per diretta ispirazione divina.

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    00 01/05/2011 17:30
    HA LE SEGUENTI CARATTERISTICHE:

    1) Una personalità ieratica, capace di dare al messaggio il suo carattere di austerità (Matteo 3:5-7; 11:9);

    2) Chiamato da Dio, consapevole della chiamata e manifestando la chiamata (Amos 7:14);

    3) La "punta d’assalto" nell’opera del ministerio, nel compito di porgere un messaggio ardito, coraggioso, vibrante e privo di qualsiasi calcolo o considerazione (Geremia 20:8).

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    00 01/05/2011 17:31
    PARTICOLARITÀ DI STUDIO:

    1) Il profetismo nacque libero ed infatti anche antichi patriarchi furono considerati profeti (Giuda 14);

    2) Successivamente vennero organizzati ecclesiasticamente (2° Re 2:3-5) e furono chiamati "veggenti" (1° Samuele 9:9) termine che aveva un corrispettivo nella lingua classica e che poteva essere tradotto "contemplante".

    3) "Veggente" non esprime il concetto di uno che vede il futuro (come alcuni hanno detto), ma piuttosto di uno che vede fuori del tempo (Numeri 24:24);

    4) Il messaggio profetico, che può essere anche "edificazione, esortazione e consolazione", senza predizione è sempre l’evidente messaggio intellegibile dello Spirito dato in forma evidentemente carismatica. (1° Corinzi 14:3; Atti 13:1,2);

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    00 01/05/2011 17:31
    5) La profezia presenta nelle sue estrinsecazioni caratteristiche costanti, ma nel ministero cristiano si suddivide, secondo alcuni, in:

    - Ministero del profeta sussistente e partecipato dal ministero (Atti 15:32);

    - Dono di profezia transitorio, ma partecipato dal soggetto (1° Corinzi 12:9);

    - Spirito di profezia, eccezionale atto della sovranità di Dio non partecipato totalmente dal soggetto (1° Samuele 19:24; Giovanni 11:51
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    00 01/05/2011 17:31
    C. - EVANGELISTA "Colui che annuncia la lieta novella". (Per il suo significato questo nome è stato attribuito anche agli scrittori degli evangeli).

    L’annunciatore della buona o delle buone novelle nel senso generico e spesso anche nel senso specifico di annunciatore di redenzione, è stato il ministerio di ogni epoca (Isaia 40:3; 57:7).

    Col Nuovo Testamento, però, l’evangelista diviene il ministro di un particolare evangelo (Romani 1:1,9) che ha, naturalmente al centro la salute messianica (1° Corinzi 1:17; Galati 1:7,8).

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    00 01/05/2011 17:31
    HA LE SEGUENTI CARATTERISTICHE:

    1) Una spiccata personalità missionaria (Atti 8:5);

    2) Un’esuberante vitalità spirituale revivalista, conquistatrice e polemica (Atti 6:8,9);

    3) Un senso di profondo adattamento ai luoghi e alle necessità itineranti (2° Corinzi 11:26);

    4) Una sottomissione assoluta alla guida divina (Atti 8:16).

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    00 01/05/2011 17:32
    PARTICOLARITÀ DI STUDIO:

    1) Può essere prima dell’apostolo senza essere apostolo e in alcuni casi può seguire l’opera dell’apostolo in qualità di predicatore preambulante;

    2) Comunque non siamo d’accordo con coloro che affermano in modo assoluto essere il ministero dell’evangelista di carattere missionario (questi dividono i ministeri in due gruppi attribuendo a quello di carattere missionario i ministeri di apostoli, profeti, evangelisti);

    3) Se è vero che il primo compito dell’evangelista è quello di dare l’annunzio messianico (Atti 2:18; 8:5), è anche vero che egli è colui che può sempre (e quindi anche alle chiese) recare una "buona novella" nell’espletamento di un ministero di incoraggiamento, di risveglio e di sprone verso una più profonda vita spirituale (Romani 1:11.15; 15:29; 2° Timoteo 4:5);

    4) Quest’ultimo concetto è largamente prevalso nelle chiese di oggi fino a quasi sbiadire la prima fondamentale caratteristica dell’evangelista.



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    00 01/05/2011 17:32
    D. - PASTORE: (dirigere una moltitudine o pasturare. 1° Pietro 5:2)

    E’ divenuto l’espressione classica del conduttore del gregge,di colui cioè,che non soltanto ha la responsabilità, ma anche la totale direzione e guida delle pecore, animale sforniti di senso d’orientamento.

    Anche in questa simbologia o in questa nomenclatura la Bibbia è fortemente espressiva; essa mette in evidenzia l’equilibrio della legge divina che prevede sempre una funzione "direttiva" nell’opera del ministerio, ed una posizione subordinata nella posizione del gregge.

    Il "pastore" come l’evangelista è il ministerio di sempre: in Israele la perfezione di questo ministerio si identificava con la funzione direttiva esercitata da Dio: Salmo 23; Salmo 80:1. Ma si riconosceva questa qualificazione a coloro che avevano ricevuto un mandato da Dio per essere guida del gregge: Isaia 44:28 – Salmo 78:72.

    Anche oggi Cristo è idealmente il Sommo Pastore. (1 Pietro 5:4)

    E quanto Egli riferisce al Suo ministerio rappresenta la più eloquente sintesi di etica e pratica pastorale. (Giovanni 10:17)

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    00 01/05/2011 17:32
    HA LE SEGUENTI CARATTERISTICHE.

    1) Capacità a presiedere, quindi a dirigere e controllare. (Romani 12:8)

    2) Attitudini di governo, quindi capacità amministrative. (1 Corinzi 12:28)

    3) Idoneità all’insegnamento, soprattutto pratico, cioè esortativo e di ammaestramento morale. (1 Timoteo 5:17)

    4) Senso di responsabilità inerente al bisogno degli individui e della comunità. (Ebrei 13:17)

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    00 01/05/2011 17:33
    PARTICOLARITA’ DI STUDIO

    1) Quasi all’unanimità la critica esegetica individua il pastore con l’Angelo della Chiesa. (Apocalisse 2.1)
    In relazione a quanto sopra consegue:

    A - Che la comunità rispecchia la personalità del pastore e viceversa.

    B - Che il pastore è il vero diretto responsabile della comunità davanti a Dio.


    2) Il pastore può essere sfornito di qualificazioni profetiche, apostoliche, evangelistiche o docenti, eppure possedere per intero le capacità di guida e di governo richieste dal Suo ministerio.

    3) La storia cristiana è ricchissima di esempi di "pastori" non teologi.

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    00 01/05/2011 17:33
    E. - DOTTORE (dal greco: colui che insegna)

    In alcune versioni, il greco didàscalos è tradotto "insegnante" e questo termine anticamente era "soltanto" l’equivalente del nostro moderno "teologo" (Rom. 12:7) ; successivamente entrò nella lingua classica in riferimento a tutte le discipline di studio.

    Anche il termine ebraico corrispondente aveva lo stesso significato e in Israele il "dottore" o "dottore della legge" era essenzialmente l’insegnante e l’interprete dei precetti sacri e della rivelazione (Luca 2:46).

    Cristo si dichiara il supremo dottore della chiesa e dei credenti (Mat.23.8) e con questa dichiarazione avoca a Se, in ultima istanza, tutte le controversie dottrinali.

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    00 01/05/2011 17:33
    HA LE SEGUENTI CARATTERISTICHE:

    1) Capacità intuitive relativamente alla comprensione della dottrina. (2°Timoteo 3:10);


    2) Capacità didattiche nell’esporre la dottrina (2° Timoteo 2:2; Romani 12:7);


    3) Capacità polemiche per ostacolare le false dottrine (Tito 1:9; 2:1).

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    00 01/05/2011 17:33
    PARTICOLARITÀ DI STUDIO:

    1) Nella chiesa apostolica e nei primi secoli del cristianesimo, il "dottore" (Atti 13:1) è stato individuato in un ministero ben definito, indipendente da altri ministeri. I "dottori" della chiesa sono stati, infatti, considerati quei teologi o apologeti che hanno definito e difeso le verità della dottrina cristiana.

    2) Dal IV secolo, soprattutto con Agostino, forse influenzato dalla propria esperienza, è nata e si è sviluppata una corrente che afferma essere questo ministerio congiunto con quello del pastore.

    3) L’esperienza storica, anche attuale sembra però smentire decisamente quest’affermazione attraverso la figura di moltitudini di "pastori" non teologi e di "teologi" non pastori.

    4) I due termini esprimono "capacità di condurre" e "capacità d’istruire intorno alla dottrina".

    5) Con definizione quasi scherzosa i secondi sono stati definiti, con una esemplificazione, come coloro che preparano le vivande ed i primi come coloro che le servono.

    6) Alcuni vedono nel dottore un continuatore del ministero apostolico e ravvisano fra i due anche un parallelo legale. (Gal. 6:6 ; 1°Cor. 9: 4-6) Nota: Il passo ai Galati include già da sé stesso il ministero apostolico, didattico, pastorale.

    7) Comunque, rimanendo rigorosamente fermi alle definizioni linguistiche, il dottore è colui che esercita in una sfera ministeriale le doti di "conoscenza" e "sapienza" attraverso particolari attitudini d’insegnamento, mentre il pastore è colui che ha capacità di guida e di governo.

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