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DECIMA

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    3) I credenti in Cristo sono FIGLIUOLI, non STRANIERI

    Perché Gesù pagò?

    Povero Pietro! Fin lì arrivava la sua "religione": non aveva altre risposte da dare! Tutto il Vecchio Testamento gli doveva essere presente come una mazzata sul capo!

    Il racconto però prosegue: "E quando fu entrato in casa, Gesù lo prevenne e gli disse: Che te ne pare, Simone? I re della terra da chi prendono i tributi o il censo? Dai loro figliuoli o dagli stranieri? Dagli stranieri, rispose Pietro. Gesù gli disse: I figliuoli, dunque, ne sono esenti." (Matteo17:25-26)

    Ecco la risposta di Gesù: "La mia famiglia non mi dovrà pagare nulla, essendo io il RE"

    Il Suo Regno è venuto e i credenti sono "FIGLIUOLI DEL REGNO" (Matteo 8:12; 13:38; 20:21; Colossesi 1:13)

    Benedetto Gesù, che ci ha affrancato dalle grinfie della legge e ci ha fatto entrare nella Sua Famiglia!

    Ecco perché non si parla mai di decima nel N.T. se non in senso dispregiativo (il fariseo), ma sempre di contributo (la vedova) o di offerte.

    In Marco 12:41 leggiamo che Gesù non si pose a sedere davanti alla cassa delle decime ma delle OFFERTE "E postosi a sedere dirimpetto alla cassa delle offerte, stava guardando come la gente gettava danaro nella cassa; e molti ricchi ne gettavano assai."

    È davanti alle LIBERE offerte che si vede il donatore...

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    La decima fa conoscere a tutti ciò che sta nella mano destra e poi lo si vuole dalla mano sinistra... Non così il CRISTIANO che dà senza far sapere alla destra ciò che viene dato con la sinistra (Matteo 6:3). Se accettiamo o ammettiamo o facciamo sopravvivere la decima, accettiamo di nuovo che è Dio il solo padrone e non anche noi.

    Gesù è allora venuto invano!

    Lui è venuto a comunicarci una proprietà e noi, con la decima, gliela contestiamo, se non addirittura gliela rifiutiamo. Lui vuole farci "figli" e noi gli diciamo: "preferiamo pagare da decima dei servi"

    È lo stesso sentimento che aveva IL FIGLIO della parabola del figliuol prodigo: "trattami come uno dei tuoi servi." (Luca 15:19)

    La risposta del Padre è assai nota: "Presto, portate qua la veste più bella e rivestitelo, e mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi; e menate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, e mangiamo e rallegriamoci, perché questo mio figliuolo era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato."

    Non mettiamoci a contestare una figliolanza...

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    Sarebbe però stato uno scandalo per i Leviti dell'epoca, tornare a mani vuote al Tempio, senza il tributo di Gesù: avrebbero dovuto giustificare il loro operato e Gesù avrebbe dovuto anticipare la rivelazione che avrebbe dato sulla croce, quando morendo al posto dei peccatori, li avrebbe affrancati dalla schiavitù della legge del peccato. Per evitare tutto questo, Gesù offrì a Pietro la soluzione: "Ma, per non scandalizzarli, vattene al mare, getta l'amo e prendi il primo pesce che verrà su; e, apertagli la bocca, troverai uno statere. Prendilo, e dallo loro per me e per te." (Matteo 17:27)

    Un giorno, a un giovane ricco Gesù rispose: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi ciò che hai e dallo ai poveri, ed avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguitami." (Matteo 19:16-22 Marco 10:21). La legge di Gesù è tremenda: non fare affidamento sui tuoi averi ma su di Lui. Gesù ti regge, se ti affidi veramente su di Lui!

    Questa è la fede.

    Non lasciamoci ingannare dal fatto che tra la legge di Cristo, sotto il cui regno siamo noi, e la legge di Mosè, vi sono delle leggi uguali, richiamate peraltro nel Nuovo Testamento (i 27 libri dei Vangeli, Atti, Lettere ed Apocalisse).

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    Il vero discernimento spirituale dei cristiani sta tutto qui: vi sono molte leggi che Dio diede specificatamente ad Israele, che per i credenti in Gesù Cristo sono "superate", perché proprio da esse sono stati liberati.

    Dio ha sempre preteso l'ubbidienza: nel Vecchio Testamento l'ha voluta dando delle regole ferree come scelta di fede; nel nuovo Testamento dando Gesù Cristo, come oggetto di fede. In tale ottica si possono capire e giustificare le leggi sulla circoncisione della carne, sull'osservanza dei sabati, dei noviluni, delle feste e a quelle sugli animali puri ed impuri, quelle sui sacrifici e sulla decima.

    I credenti in Cristo Gesù, non sono un popolo senza legge, ma che vive secondo la legge perfetta di Cristo. La prova fu che proprio Gesù Cristo, quando riprese gli scribi ed i Farisei, disse loro: "Guai a voi, scribi e Farisei, ipocriti, perché pagate la decima della menta e dell'aneto e del comino e trascurate le cose più gravi della legge: il giudizio, e la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre" (Matteo 23:23). Perché "guai a voi"? Perché non è così che si sarebbe arrivati alla salvezza e, una volta ottenutala, non è così che la si sarebbe mantenuta.

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    Che vuol dire senza tralasciare le altre?

    LUCA 11:43

    Ecco il passo sinottico di Luca 11:42 “Ma guai a voi, farisei, perché pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erba, e trascurate la giustizia e l'amor di Dio! Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre.”

    Rispetto alla legge, essa andava filtrata attraverso la GIUSTIZIA e l’AMORE ma non è stato fatto, così come Gesù stesso afferma dicendo: “Queste sono le cose che bisognava fare”.

    IL VERBO E’ AL PASSATO, non al presente!

    Anche qui la traduzione della Nuova Riveduta dice “senza tralasciare le altre”, ma il verbo è tradotto in tutti i passi con PERDONARE, come si può vedere…

    Gesù dunque CHIUDE il discorso della decima, poiché accusa i pagatori che NON HANNO FATTO QUALCOSA che avrebbe fatto sopravvivere la decima stessa…

    Condire la legge di Mosè con amore, giustizia e misericordia era qualcosa di IMPOSSIBILE per gli stessi Ebrei, che hanno fatto e fanno ancora della legge il loro limite da non superare mai!

    Gesù SUPERA LA LEGGE e annulla il sabato sottomettendolo a Se Stesso, annulla la decima sottomettendola alla condizione nuova di “figlio”, annulla i precetti levitici sottomettendoli alla “GUIDA DELLO SPIRITO SANTO”.

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    Matteo 23:23

    “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell'aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre.

    La traduzione letterale allora sarebbe invece questa:

    23:23 kakeina me aphienai

    “E le altre cose (bisognava) non perdonarle”

    Il verbo è lo stesso di Matteo 9:6; Marco 2:7; Marco 2:10; Luca 5:21; Luca 5:24; Luca 11:42; I Corinzi 7:11;



    Poiché IO VI DICO, che da ora in avanti non mi vedrete più, finché non direte: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore!»" (Matteo 23:38-39)

    Quale Signore? Abbiamo capito che il Signore e Dio è Gesù?

    "O Galati insensati, chi v'ha ammaliati, voi, dinanzi agli occhi dei quali Gesù Cristo crocifisso è stato ritratto al vivo?... Siete voi così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne? (Galati 3:1,3)

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    Perché? Perché Gesù disse che "la legge ed i profeti hanno durato fino a Giovanni" (Luca 16:16). Adesso si cambia musica: c'è Gesù!

    Per questo motivo, dobbiamo avere il discernimento di tralasciare alcune cose della legge non più utili alla SANA DOTTRINA di Cristo, per non ricadere sotto il giogo della legge (dal quale siamo stati affrancati) e non scadere dalla grazia.

    Il principio che abolisce la decima è lo stesso di quello che abolisce i precetti sui cibi proibiti, sul contatto dei cadaveri, ecc., tutte cose destinate a perire con l'uso, o forse sarebbe meglio dire "destinate a perire per l'inutilità dell'uso". Attenzione: "Nessuno a suo talento vi defraudi del vostro premio per via d'umiltà e di culto degli angeli affidandosi alle proprie visioni, gonfiato di vanità dalla sua mente carnale, e non attenendosi al Capo, dal quale tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme per via delle giunture e articolazioni, prende l'accrescimento che viene da Dio. Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti, quali: Non toccare, non assaggiare, non maneggiare (cose tutte destinate a perire con l'uso), secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini ?" (Colossesi 2:18-22)

    Se l'apostolo Paolo scrive questo ai Colossesi è perché aveva constatato che era avvenuta una cosa imprevista: dei credenti VOLEVANO tornare a sottostare a dei precetti dai quali erano stati liberati. Il pericolo si ripete oggi con la decima!

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    Se si considerano i precetti sugli olocausti, sui sacrifici di azioni di grazie, sui sacrifici per il peccato, il precetto sul sabato, sui noviluni, sulle feste giudaiche, il precetto sulla circoncisione della carne, i precetti sui cibi con il divieto ai Giudei di mangiare certi cibi, il precetto sulla decima, il divieto fatto ai Giudei di non prendere in marito o in moglie persone delle altre nazioni, ecc. non possiamo che ringraziare Gesù Cristo che ce ne ha DEFINITIVAMENTE liberato. La Sua morte è la dimostrazione ETERNA della liberazione.



    4) La decima non è un peso imposto dallo Spirito Santo.

    "Poiché è parso bene allo Spirito Santo ed a noi di non imporvi altro peso all'infuori di queste cose, che sono necessarie; cioè: che v'asteniate dalle cose sacrificate agl'idoli, dal sangue, dalle cose soffocate, e dalla fornicazione; dalle quali cose ben farete a guardarvi. State sani." (Atti 15:28-29)

    Come si può notare, la decima NON C'È!

    Il perché poi si citano SOLO questi 4 precetti è cosa da capire nell'ottica di una condivisione con lo Spirito Santo di cose che in quel momento erano il massimo dello sforzo mentale che gli ebrei dell'epoca erano disposti a concedere. Si noti che ciò era "parso bene allo Spirito Santo ed a noi". I veri credenti di oggi (come di ogni altra epoca passata) sono ancora più liberi, sempre se capiscono in cosa consiste veramente la Volontà di Dio.

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    5) La decima non è una pratica religiosa evangelica.

    "La religione pura e immacolata dinanzi a Dio e Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo." (Giacomo 1:27)

    Certo, se conservarsi puri DAL mondo può sembrare troppo, allora significa che amiamo troppo il mondo e, nel caso della decima, il denaro...

    Anche questo può essere un segno... per chiedere aiuto a Gesù.

    Nessuna Chiesa Evangelica è immune dal pericolo di far entrare nella propria dottrina qualcosa di estraneo oppure di "cedere" alla tentazione di sfruttare l'Evangelo per scopi diversi per i quali è stato dato.

    Bramosia di ricchezza, desiderio di successo, voglia di potere, culto della propria personalità, ricerca del piacere, aspirazione delle cose del mondo ed altre carnalità spingono i credenti e i pastori a volere di più e di meglio del semplice sostegno di Cristo.

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    6) La decima non è un comandamento.

    Il comandamento dice: "Ama il Signore con TUTTO il tuo cuore, con TUTTA la tua mente, con TUTTA la tua anima, con TUTTA la tua forza". Non diamo primizie o le decime al Signore, sia pure senza le cerimonie fastose delle feste cattoliche o di altre religioni: diamo piuttosto il cuore.

    Ho conosciuto un fratello brasiliano venuto in Italia il quale mi ha fatto vedere "la busta delle decime" (la conservo ancora) con i timbri messi ogni mese dal cassiere della Chiesa. Quando ha voluto dimettersi da consigliere... non ha pagato più la decima! Nella Chiesa pentecostale brasiliana, vige il regolamento che i consiglieri decadono dalla carica "automaticamente" se non danno più la decima...

    Il credente, quando accetta Gesù, dà la vita per Lui. Non noti tantissimi episodi di conversioni in cui i neoconvertiti si sono trovati di fronte ad opposizioni familiari, ad angherie e violenze a frodi e furti e ad ogni tipo di vessazione materiale e psicologica. Se loro non avessero messo in conto di dare TUTTO, non si sarebbero mai convertiti..

    Se invece piace riscuotere un tot fisso ogni mese (perché questa è la decima) allora abbiamo adottato non più l'Evangelo della GRAZIA ma l'Evangelo dei commercianti, che è ben misera cosa!

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    Con tale "decima" illecitamente riscossa, perché evangelicamente infondata, i pastori fanno il loro (porco) comodo, atteggiandosi a manager di successo, comprandosi macchine di prestigio che facciano capire come il Signore benedice il loro ministero…

    Essi hanno assaggiato "il frutto proibito" e hanno visto che era buono e saporito. Con i soldi in mano, i pastori diventano potenti e arroganti, pieni di pretese, come Giuda che "gestiva" il patrimonio di Cristo, se così lo possiamo chiamare. Il gruppo di credenti, che costituisce la vera Chiesa Vivente di Gesù Cristo, Capo Vivente, viene così concepito dai pastori come una organizzazione che acquista beni e gestisce servizi!!!!

    Succede uno dei più grandi malefici che si possano verificare: la sostituzione della comunità/chiesa con l'organizzazione/chiesa. Con tale sostituzione la chiesa diventa una persona giuridica indipendente dai credenti e…. purtoppo bisogna dirlo… indipendente anche da Gesù!

    La differenza fra decima ed offerta è che la decima, anche se data in gran segreto (le tasse sono però "pubbliche"), è sempre il frutto di un calcolo fatto in base ad un introito, l'offerta non considera l'introito, ma l'intero patrimonio che si possiede. Se con la decima abbiamo tacitato la nostra coscienza guardando ai soldi, con l'offerta, noi volgiamo lo sguardo a Cristo e ai bisogni del Suo Corpo (la Sua Chiesa) e provvediamo questa volta, secondo la nostra VERA riconoscenza a Gesù, prendendo da TUTTO quello che abbiamo, fosse anche tutto.

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    La decima è la percentuale di un guadagno; l'offerta considera la percentuale di un RAPPORTO in cui non ci sono solo i soldi, ma la salute, la promessa della vita eterna, la gioia, la lode, l'amicizia, l'amore, ecc.

    Come si può calcolare la decima dell'amore?

    Ecco perché possiamo cantare: "Entrate nelle sue porte con ringraziamento, e nei suoi cortili con lode; celebratelo, benedite il suo nome." (Salmo 100:4)

    Sicuramente non starà scritto mai: "venite a me con la decima"! Offenderemmo il Suo Nome!

    Finita la decima, è finito anche il discorso di donare al Signore la primizia di ciò che Lui ha permesso di guadagnare (proprio come per i frutti della terra, che Lui ha fatto nascere e sviluppare...)

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    00 02/05/2011 20:10
    7) L’offerta è una diakonia riservata solo a chi si sente di assumersela.

    Tre passi dimostrano come la DECIMA è stata SOSTITUITA da sovvenzioni di denaro che non sono più il calcolo matematico di determinati introiti, ma il frutto di un intimo ed esclusivo rapporto di SERVIZIO spirituale (la diaconìa!):

    - Atti 11:29 "E i discepoli determinarono di mandare a ciascuno secondo le sue facoltà (in greco c'è scritto "diaconìa"), una sovvenzione ai fratelli che abitavano in Giudea"

    - 2 Corinzi 9:12 "Poiché l'adempimento (in greco: "diaconìa") di questo servizio sacro (leiturghìas) non solo supplisce ai bisogni dei santi, ma più ancora produce abbondanza di ringraziamenti a Dio; perché a causa della prova di questa sovvenzione (in greco c'è ancora "diaconìas") glorificano Iddio per l'ubbidienza all'Evangelo di Cristo che voi confessate, e per la liberalità con cui partecipate ai bisogni loro e di tutti."

    - Ebrei 6:10 "...poiché Dio non è ingiusto da dimenticare l'opera vostra e l'amore che avete mostrato verso il suo nome coi servizi (in greco c'è "diaconùntes") che avete reso e che rendete tuttora ai santi."

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    Se la Parola di Dio ha ancora un'autorità in noi e fra i credenti, non possiamo predicare chiacchiere, ma la sostanza della nostra intima DIAKONIA che è ben altra cosa del versamento "pubblico" della decima del Vecchio Testamento.

    La Diaconia, per chi non lo sapesse, non è il servizio degli schiavi o di uomini sottoposti a leggi, ma è il servizio degli uomini liberi. La decima è la negazione della liberalità e della libertà che Cristo ci ha dato, ma veramente dato! (Giovanni 8:36)



    8) I ministri di Cristo non possono riscuotere alcuna decima.

    C’è un fatto gravissimo: nessun credente potrebbe riscuotere la decima da un altro credente, perché sono entrambi figli. Un fratello non può pagare una tassa ad un confratello.

    Ciò avallerebbe la divisione del popolo di Dio in due categorie: fedeli che pagano la decima e sacerdoti che la ricevono. Questa è l'eresia cattolica dell'ordine sacro, che ricalca quella dei Incoltiti odiati dall'apostolo Giovanni nell'Apocalisse. Nelle Chiese evangeliche la divisione fra clero e fedeli è stata sempre esclusa e combattuta, a differenza della Chiesa Cattolica.

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    00 02/05/2011 20:10
    Tale divisione fra fedeli e pastori (anziani-presbuteri o preti), era predicata fin dall’epoca apostolica, dai Nicolaiti, la setta odiata dall’apostolo Giovanni nel capitolo 2 dell’Apocalisse sia nella lettera alla Chiesa di Efeso (versetto 6: “Ma tu hai questo: che odii le opere dei Nicolaiti, le quali odio anch'io”), sia nella lettera alla Chiesa di Pergamo (versetti 14 e 15: “Ma ho alcune poche cose contro di te: cioè, che tu hai quivi di quelli che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac a porre un intoppo davanti ai figliuoli d'Israele, inducendoli a mangiare delle cose sacrificate agli idoli e a fornicare. Così hai anche tu di quelli che allo stesso modo professano la dottrina dei Nicolaiti. Ravvediti dunque; se no, verrò presto da te, e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca.”)

    L’origine gnostica dei Nicolaiti rivela la tendenza di presentare un cristianesimo puro predicato solo dai puri (preti, catari), coloro cioè che si separano dal popolo dei fedeli per praticare il celibato e il formalismo giudaico ortodosso. La decima serviva alle necessità dei fratelli "appartati" per il servizio a Dio.

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    00 02/05/2011 20:11
    Il movimenti dei Nicolaiti (Nikolaitvn; letteralmente Nikh luv laoV “la vittoria separata dal popolo”) recò tanta confusione, nei primi tre secoli dopo Cristo, che da subito se ne avvertì la pericolosità. L’origine risale addirittura a Simon Mago (Atti 8:9-24), che ebbe come discepoli l’eretico Menandro ed in seguito Marcione. Il papa Alessandro III, in un concilio ecumenico Laterano (5-22 marzo 1179) “ripristina vecchie decisioni concernenti gli abusi della vita ecclesiastica (simonia, nicolaismo), il potere temporale della Chiesa, gli abusi dei religiosi”(Encicl. Peruzzo Larousse vol.I pag. 329).

    Simon Mago e i Nicolaiti sono gli unici uomini “maledetti” espressamente nel Nuovo Testamento!

    Non ha dunque senso parlare di origine divina o meno della decima: i fatti sono questi. La Bibbia è questa: non ne abbiamo un'altra, come i mormoni...

    Ogni senso di riconoscenza fatta da uomini timorati di Dio passa necessariamente attraverso la DOTTRINA DI CRISTO, altrimenti non è autentica. È solo un pretesto per assecondare i propri desideri, che, pur pii e comprensibili, non hanno nulla a che vedere con la verità. Anzi, il giudizio è già emesso: "Chi passa oltre e non dimora nella dottrina di Cristo, non ha Iddio. Chi dimora nella dottrina ha il Padre e il Figliuolo." (2 Giovanni 1:9)

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    Molti pastori, anche telepredicatori di grande talento, finché annunciano la grazia della salvezza in Cristo, fanno un grande e benedetto lavoro, ma quando poi chiedono la decima, fanno inciampare i loro ascoltatori nella stessa roccia che loro predicano.

    L'Eterno disse ad Aaronne: 'Ecco, di tutte le cose consacrate dai figliuoli d'Israele io ti do quelle che mi sono offerte per elevazione: io te le do, a te e ai tuoi figliuoli, come diritto d'unzione, per legge perpetua.. (Num. 18:8-19).

    Gesù invece disse: "E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figliuoli, o campi per amor del Mio Nome, ne riceverà cento volte tanti, ed erediterà la vita eterna." (Matteo 19:29; Marco 10:30)



    9) Gesù era sovvenzionato con libere donazioni

    Gesù era sovvenzionato da persone che provvedevano a Lui con le proprie ricchezze, senza però farsi condizionare dai suoi benefattori.

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    Per certe persone molto benestanti può costituire un vero e proprio ministero il fatto che essi possano dare soldi! «Siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l’uno dell’altro. E siccome abbiamo dei doni differenti secondo la grazia che ci è stata data, se abbiamo dono di profezia, profetizziamo secondo la proporzione della nostra fede; e di ministero, attendiamo al ministero; se d’insegnamento, all’insegnare; se di esortazione, all’esortare; chi dà, dia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere pietose, le faccia con allegrezza.» (Romani 12:8)

    Le offerte comunque non sono obbligatorie e neppure indispensabili come afferma l’apostolo Paolo in un passo, cui non viene mai data importanza nelle chiese: «affinché, quando verrò, non ci siano più collette da fare» (1 Corinzi 16:2)

    L’impegno richiesto dall’apostolo Paolo era specifico e il suo consiglio è valido ancora oggi: «Ogni primo giorno della settimana ciascun di voi metta da parte a casa quel che potrà secondo la prosperità concessagli» (1 Corinzi 16:2). Occorre però essere motivati e sapere perché e per chi mettere da parte quei soldi!

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    La distinzione fra offerte e collette, non cambia di molto la sostanza della libera contribuzione del credente, fatta a cuore «allegro»: se il Signore, che vede nel profondo dei disegni dei pensieri dei sentimenti, nota dolore o tristezza nel donatore, il primo a contristarsene è proprio Lui. Dio ama il donatore allegro, per cui «dia ciascuno secondo che ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza perché Iddio ama un donatore allegro.» (2 Corinzi 9:7)

    Dio non ha bisogno di soldi!

    Ha solo bisogno di cuori generosi, come è generoso Lui!

    Ha però bisogno di amministratori onesti e di credenti allegri.



    10) Gli anziani pagano per i neofiti

    “Ecco, questa è la terza volta che son pronto a recarmi da voi; e non vi sarò d'aggravio, poiché io non cerco i vostri beni, ma voi; perché non sono i figliuoli che debbono far tesoro per i genitori, ma i genitori per i figliuoli.”

    (II Corinzi 12:14)

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    11) La decima non serve ai pastori

    Ai pastori serve l'Evangelo.

    Essi vivono dell'Evangelo.

    A Gesù non mancò mai nulla, anzi aveva tutto pienamente e abbondantemente: era tanto ricco che dette da mangiare a migliaia di persone e persino in due occasioni. Era padrone della vita e della morte. La sua autorità era (ed è) infinita: persino i demoni Gli erano (e sono) sottoposti.

    Vivere dell'Evangelo che significa? Non è il vivere fatto solo di soldi e di beni materiali, ma anche di rivelazioni e di predicazioni al servizio della Parola che non è di chi la predica: è data a lui, che ci fa bella figura perché la Parola di Dio è perfetta ed è un pozzo senza fondo, nell'infinita conoscenza di un Dio infinito. Quando la Parola viene tagliata rettamente, essa sorprende piacevolmente chi la predica, perché Dio conferma sempre la Sua Parola, quando essa viene predicata in maniera autentica e sotto la guida dello Spirito Santo.

    Gesù fece uso del diritto di non lavorare per darsi interamente alla predicazione e all'insegnamento della Parola; molte donne lo seguivano e assistevano sia lui che i suoi apostoli con i loro beni. Nel comportamento di quelle donne noi vediamo l'adempimento della Parola che dice: "Colui che viene ammaestrato nella Parola faccia parte di tutti i suoi beni a chi l'ammaestra" (Gal. 6:6).

    Aaronne e i suoi figli erano stati unti per esercitare il sacerdozio, e avevano il diritto di mangiare ciò che veniva offerto sull'altare e le primizie che gli Israeliti offrivano all'Eterno; era il diritto d'unzione e proveniva da Dio.

    Ogni operaio è degno della sua mercede: paga l'Eterno!

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