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Traduzione in italiano

“Dopo la Lettera Apostolica che comincia con le parole “Integrae servandae”, promulgata con Motu Proprio il 7 dicembre dell'anno 1965, sono pervenute alla Santa Sede non poche interrogazioni sulla condizione dell'Indice dei libri proibiti, che la Chiesa fino ad ora ha usato per difendere l'integrità della fede e dei costumi secondo il divino mandato. Per rispondere alle suddette petizioni questa Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, dopo aver consultato il Beatissimo Padre, afferma che l'Indice conserva il suo vigore morale nella misura in cui è di insegnamento alla coscienza dei fedeli perché si guardino da quegli scritti, esigendolo lo stesso diritto naturale, che possono porre in pericolo la fede e i retti costumi; tuttavia il medesimo Indice non ha più vigore di legge ecclesiastica con le censure annesse. Perciò la Chiesa confida nella coscienza matura dei fedeli, in particolare degli autori e degli editori cattolici e di coloro che prestano la loro opera nella educazione dei giovani. Ripone poi piena speranza nella vigile sollecitudine e dei singoli Ordinari e delle Conferenze Episcopali, il cui diritto e compito è quello di esaminare attentamente e di prevenire i libri nocivi, e, se le circostanze lo comporteranno, di censurarli e di disapprovarli. La Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, secondo la mente della Lettera Apostolica “Integrae servandae” e dei decreti del Concilio Vaticano II si adopererà di stare in comunicazione, se sarà necessario, con tutti gli Ordinari cattolici del mondo per aiutare la loro solerzia nel giudicare gli scritti editi per promuovere la sana cultura contro quella insidiosa, collaborando con gli Istituti e le Università. Se poi gli autori di dottrine e opinioni, in qualsiasi modo divulgate, che sono contro la fede e i principi morali, rifiutano, benché cortesemente invitati, a correggere i loro errori, la Santa Sede, in forza del suo diritto e compito di riprovare tali scritti anche pubblicamente, deliberi con quella fermezza che esige il bene delle anime. Infine si provvederà in maniera idonea a che il giudizio della Chiesa sulle opere edite giunga a conoscenza dei fedeli”.