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2) Le visioni, le apparizioni, le locuzioni - si precisa nell’ambito della mistica - non fanno direttamente parte dell’organismo soprannaturale della vita cristiana, formato dalla grazia santificante, dalle virtù infuse, dai doni dello Spirito Santo, dalla grazia attuale.



La santità, anche la più alta, può avvenire senza che il soggetto abbia mai avuto doni straordinari, essendo che “il vincolo della perfezione è la carità” (Col 3,14).



Tali doni straordinari devono essere accolti con gratitudine e consolazione, cioè devono essere accolti nell’amore verso Dio e verso i fratelli. Sempre deve essere chiaro che lo Spirito distribuisce i suoi doni (Cf. 1 Cor 12,11) "come vuole, quando vuole e a chi vuole"



Santa Teresa d’Avila ammonisce di non desiderare visioni e locuzioni propriamente relative alle elevazioni mistiche (Cf. Seste mansioni, c.9); dello stesso avviso è san Giovanni della Croce (Cf. Salita del Monte Carmelo II,11).



Essi costituiscono per il soggetto che li riceve una prova, perché richiedono un forte spirito di oblazione, una grande umiltà, un'obbedienza perseverante alla Chiesa, ad un vero direttore spirituale, altrimenti si diventa preda delle contraffazioni del Demonio.