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Il 22 settembre verso le 17 Luigi Gaspari ebbe un sogno da lui definito “profetico”. Nel sogno gli appare padre Pio circondato da un esercito di angeli. Padre Pio lo abbraccia e lo esorta a rimanere forte e a non piangere per la sua morte. Padre Pio gli promette di mettergli a disposizione “il mio esercito di angeli”, che saranno all'obbedienza di Luigi Gaspari in tutto. Padre Pio poi lo aiuterà standogli vicino e lo guiderà in ciò che dovrà dire e fare.

Nottetempo Luigi Gaspari dice di sentire “nel mio cuore” la voce di padre Pio che gli chiedeva di leggergli il volumetto; e lui lo lesse e rilesse fino all'alba. Verso le sette del mattino gli giunse una telefonata da Roma che lo informava della morte di padre Pio.



Il 17 ottobre 1968 Luigi Gaspari cercò di far giungere a Paolo VI il Quaderno tramite mons. V. D'Andrea. Dieci giorni dopo il monsignore gli disse che Paolo VI avrebbe detto: “E' alta mistica. Che bello questo incontro tra Padre e figlio. Non c'è nessuna parola da togliere”. Nessuno scritto da parte di Paolo VI viene esibito. E' del tutto impossibile che Paolo VI abbia scavalcato la procedura canonica dell'approvazione dell'Ordinario del luogo di stampa (Rovigo), e che si sia espresso trascurando di inviare il volumetto alla Congregazione per la Dottrina della Fede.