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pag. 20-21)

“Il vostro cuore non è mai tutto per me. Una parte lo date spesso a me, ma ne tenete di riserva per le vostre brame, per le vostre ricerche al di fuori di me (...) In quell'angolo che mi serbate io spesso mi nascondo. Sto a guardare. Che vedo? Vi vedo affamati, stanchi delusi e scontenti (...) io vi guardo e aspetto un segnale da voi, un richiamo per uscire dal mio nascondiglio dove mi avete collocato voi. Sono presente se mi chiamate, ma ancora più quando mi amate”.

Dal punto di vista del linguaggio è costante il ricorso al passaggio, in uno stesso discorso, dal linguaggio mistico a quello che traccia cose fisiche.



(pag. 24)

“La vita non sarebbe senza il mio calore. Il calore mio supplisce al gelo dei vostri cuori aridi. Ogni cuore vostro dovrebbe tenere in vita una particella del creato. Quando il vostro cuore è arido, spento, quella parte del creato dovrebbe scomparire, perché è l'amore del cuore che regge tutto. E io che faccio? Io col mio calore riscaldo per voi. Supplisco col mio Cuore l'aridità del vostro. Vi mantengo e mantengo la vita col calore del mio Cuore (...). io sono la riserva di energia che interviene a evitare il disastro dovuto allo spreco fatto dalla vostra, di quello che vi diedi”.

Si ha confusione tra il concetto di onnipotenza divina e quello di energia fisica, e confusione tra calore mistico e calore fisico.