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IL REGNO DI DIO

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    00 06/05/2011 19:23
    IL REGNO DI DIO
    ED I CRISTIANI D’ITALIA








    MOVIMENTO PA.C.E


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    00 06/05/2011 19:24
    IN COSA CREDIAMO

    DAL PATTO DI LOSANNA 1974
    A Losanna, nell’anno 1974, i membri della Chiesa di Gesù Cristo, venuti da più di 150 nazioni per partecipare al Congresso internazionale per l'evangelizzazione mondiale, espressero lode a Dio per la sua meravigliosa salvezza e si impegnarono a fornire un punto di vista
    per la missione cristiana nel mondo.

    Noi del movimento PACE ci sentiamo in forte comunione con quelle dichiarazioni e con la visione di un cristianesimo più ampio della sola evangelizzazione; un cristianesimo che sa condurre il mondo a Cristo per fare di Gesù il Re delle nazioni e la guida dei popoli.
    Un Cristianesimo che riceve la Parola del Re, la crede con fede e la realizza con le opere.

    Pertanto confessiamo, insieme a tutti i fratelli di Losanna 1974, che l'Evangelo è la buona notizia di Dio per il mondo intero,
    • con la quale ci comunica la liberazione dal regno di satana
    • il quale tiene prigionieri i popoli sotto il suo impero;
    • di fronte a questo, noi cristiani siamo quindi decisi, per mezzo della grazia di Dio,
    • ad ubbidire al comandamento di Cristo che consiste nel
    • proclamare questo Evangelo del Regno a tutta l'umanità
    • ed a fare dei discepoli di tutte le nazioni.

    Ciò premesso desideriamo affermare la nostra fede, la nostra decisione e rendere pubblico il nostro impegno, affinché la terra sia piena del Governo di Gesù Cristo il Signore.
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    00 06/05/2011 19:24
    IL PIANO DI DIO
    Affermiamo la nostra fede nel Dio eterno ed unico, Creatore e Signore del cielo e di tutta la terra, dichiaratosi quale Padre, Figlio e Spirito Santo, mostratosi nella persona di Gesù Cristo quale Signore dei Signori e Re dei re, il quale regna su tutte le cose secondo il proponimento della sua volontà.
    • Egli ha chiamato fuori dal mondo quanti ha scelto,
    • Si è costituito un popolo che gli appartiene
    • e poi dopo averlo formato lo ha mandato nel mondo
    • per servire e testimoniare all’umanità l’importanza del Suo Regno,
    • per farlo conoscere ed avanzare su tutta la terra,
    • per edificare il corpo di Cristo
    • e per glorificare il Suo Nome Santo.
    Confessiamo con vergogna che spesso abbiamo rinnegato la nostra vocazione e fallito nella nostra missione,
     perché ci siamo conformati al mondo e
     ce ne siamo ritirati.
    Tuttavia, anche se portato in vasi di terra, I 'Evangelo rimane un tesoro prezioso e noi ce ne rallegriamo.
    Desideriamo consacrarci nuovamente per far conoscere questo tesoro al mondo attraverso la
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    00 06/05/2011 19:25
    potenza dello Spirito Santo.
    (Is 40,28; Mt 28,19; Ef 1,11; At 15,14; Gv 17,6,18; Ef4,12; 1 Cor 5,10; Rm 12,2; 2 Cor 4,7)

    L’AUTORITA’ E LA POTENZA DELLA BIBBIA
    Affermiamo la divina ispirazione, la verità e l’autorità della Scrittura,
    • dell'Antico e del Nuovo Testamento nella loro totalità.
    • Essa è la sola Parola scritta di Dio,
    • senza errore in tutto ciò che afferma,
    • e unica infallibile regola di fede e di condotta.
    Affermiamo anche che questa Parola è potente per compiere il piano della salvezza di Dio in favore dell’uomo che crede: infatti, è per grazia che gli uomini credenti sono liberati dal potere di satana e dal controllo degli angeli delle tenebre, chiamati demoni e spiriti maligni.
    Il perdono dei peccati toglie ai demoni il potere sulle anime degli uomini.

    Il messaggio della Bibbia è rivolto a tutta l'umanità. La rivelazione di Dio è in Cristo Gesù, così come la troviamo nella Scrittura, non potrebbe cambiare.
    Attraverso di essa, lo Spirito Santo continua a parlarci ancora oggi.
    In ognuna delle diverse culture, Esso illumina l'intelligenza del popolo di Dio perché colga in modo nuovo e personale la verità divina e sia manifestata in tutta la Chiesa l’infinitamente varia sapienza di Dio. (2 Tm 3,16; 2 pt 1,21; Gv 10,35; Es 55,11; I Cor 1,21; Rm 1.16; M 5,17,18; Giuda 3; Ef 1,17,18; 3,10,18)

    L’UNICITA’ E’ L’UNIVERSALITA’ DI CRISTO
    Affermiamo che c'è un solo Signore, un solo Salvatore e un solo Evangelo, pur essendovi diversi modi d'evangelizzare.
    Pensiamo che tutti gli uomini hanno una certa conoscenza di Dio, perché possono riconoscerLo nelle Sue opere.
    Questa rivelazione naturale, tuttavia, non può salvare perché, essi, attraverso la loro ingiustizia, soffocano la verità.

    Respingiamo pure ogni sorta di sincretismo e di dialogo che sottintende che Cristo parli in maniera equivalente attraverso tutte le religioni e tutte le ideologie, perché ciò non dà a Cristo nè al suo Evangelo il posto che spetta loro.
    Gesù Cristo è il solo Dio; Egli, divenuto uomo, è il solo che s'è donato quale unico mezzo di riscatto per i peccatori, i quali, a motivo del peccato e delle loro iniquità, erano sotto il potere delle tenebre.
    Dopo il suo sacrificio salvifico, Gesù è divenuto il solo mediatore tra Dio e gli uomini.
    Non v'è altro nome per il quale si abbia ad essere salvati.
    Tutti gli uomini periscono a causa del peccato, ma Dio li ama tutti e desidera che nessuno perisca ma che ognuno di loro si penta e viva.
    Coloro che rigettano Cristo, rifiutano la gioia della salvezza e si condannano da loro stessi alla separazione eterna da Dio, per vivere nel regno delle tenebre e del dolore.
    Proclamare Gesù come “Salvatore del mondo” non significa che tutti gli uomini siano automaticamente o in fin dei conti salvati, nè tantomeno che tutte le religioni offrano la salvezza in Cristo.
    Ciò vuole piuttosto dire che è necessario proclamare l'amore di Dio per un mondo peccatore, invitare tutti gli uomini a volgersi verso di lui per riconoscerlo come Signore e Lui sarà per
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    00 06/05/2011 19:25
    costoro il Salvatore.
    Gesù Cristo e' stato elevato al di sopra d'ogni nome; noi aspettiamo ardentemente il giorno in cui ogni ginocchio si piegherà davanti a lui ed ogni lingua lo confesserà come Signore.
    (GaI 1,6-9; Rm 1,18-32; I Tm 2,5-6; At 4,12; Gv 3,16-19; 2 Pt 3,9; 2 Tess 1,7-9; Gv 4,42; Mt 11,28; Ef 1,20-21; FiI 2,9-Il)

    NATURA DELL’EVANGELIZZAZIONE
    Evangelizzare significa spandere la buona notizia che Gesù Cristo, per salvarci dal potere delle tenebre e dall’impero del male,
    • è morto per tutti gli uomini, versando il Suo sangue sulla croce del Golgota e con questo pagando per tutti i loro peccati,
    • che è risuscitato dai morti secondo le Scritture,
    • acquistando per gli uomini salvati e nati di nuovo la potenza dello Spirito Santo,
    • che regna in quanto Signore di tutta la creazione
    • e che ora offre, a tutti i Suoi, il potere di vincere i demoni e di regnare nel suo Nome per il governo del bene.

    La nostra presenza cristiana nel mondo è indispensabile all'evangelizzazione ovvero alla comunicazione
    della salvezza dal potere del male,
    della nuova nascita
    e del Regno di Dio venuto sulla terra,
    L’evangelizzazione offre anche un dialogo aperto per meglio comprendere il prossimo ed indirizzarlo verso la Verità.
    Ma essa in sè è la proclamazione del Cristo: persuadere gli uomini a venire a Lui per essere riconciliati con Dio onde entrare nel Suo Regno.

    Quando noi trasmettiamo l'invito dell'Evangelo, non abbiamo il diritto di nascondere quanto costi l'essere discepoli di Cristo, poiché entrati nel Suo Regno ed acquistato il Suo Spirito, veniamo riconosciuti nemici delle tenebre e perseguitati dai suoi agenti.
    Gesù continua a chiamare coloro che vogliono seguirlo, rinunciando a loro stessi, caricandosi della loro croce e identificandosi con la comunità di coloro che gli appartengono.
    L'ubbidienza a Cristo,
    l'integrazione nella sua Chiesa
    e un servizio responsabile nel mondo,
    sono le conseguenze dell'evangelizzazione.
    (I Cor 15, 3-4; At 2,32-39; Gv 20,21; I Cor 1,23; 2 Cor 4,5; 5.11.20: Lc 14,25-33; Mc 8,34; At 2,40,47; Mc 10,43-45)

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    00 06/05/2011 19:25

    LA RESPONSABILITA’ SOCIALE DEL CREDENTE

    Affermiamo che Dio è
    • tanto il Creatore
    • quanto il Giudice di tutti gli uomini.
    Dovremmo perciò condividere con Lui
    • la preoccupazione relativa alla giustizia
    • ed alla riconciliazione della società umana,
    • e alla liberazione dell'uomo da qualsiasi forma d'oppressione.
    Siccome l'uomo e' stato fatto ad immagine di Dio, ogni individuo,
    • senza distinzione di razza,
    • di religione,
    • di colore,
    • di cultura,
    • di classe,
    • di sesso o
    • di età,
    possiede un'intrinseca dignità e, a causa di essa, dovrebbe venir rispettato e servito, non sfruttato. Anche per questo esprimiamo il nostro pentimento sia per la nostra negligenza sia per aver, talvolta, considerato l'evangelizzazione ed i problemi sociali come entità reciprocamente esclusive.

    Benché
    • riconciliazione con gli uomini non significa riconciliazione con Dio,
    • né l'azione sociale è da identificare con l'evangelizzazione,
    • e neppure liberazione politica significa salvezza,
    affermiamo che
    • l'evangelizzazione
    • e l'attività socio- politica
    • fanno parte, ambedue,
    • del nostro dovere cristiano.
    Per ambedue è necessario l'annuncio delle nostre dottrine di Dio e dell'uomo, il nostro amore per il prossimo e la nostra ubbidienza a Gesù Cristo.
    Il messaggio della salvezza implica pure un messaggio di giudizio su ogni forma di alienazione, di oppressione o di discriminazione, e noi non dovremmo aver timore di denunciare il male e l'ingiustizia da qualsiasi parte si trovino.
    Quando l'uomo riceve Cristo è nato di nuovo nel suo regno: deve pertanto non solo affermare ma anche diffondere la giustizia di Dio in un mondo ingiusto.
    La salvezza che dichiariamo di possedere ci dovrebbe trasformare nella totalità delle nostre responsabilità personali e sociali. La fede senza le opere è morta.
    (At 17,26,31: Gen 18,25; Is 1,17; Sai 45,7; Gen 1,26-27; Giac 3,9 Lev 19,18; Lc 6,27,35; Giac 2,14-26; Gv 3,3-5; Mt 5,20; 6,33; 2 CO] 3,18; Giac 2,20)

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    00 06/05/2011 19:26
    I TRE IMPEGNI DERIVANTI DALL’EVANGELO

    Quanto sopra indicato fa vedere lo sviluppo del pensiero cristiano che dalla primiera ricerca della santità si è evoluto nella spinta evangelistica ed ora va posizionandosi nella ricerca del Regno di Dio e della sua giustizia.

    • La ricerca della santità opera sulla persona,

    • la ricerca della evangelizzazione opera sulla Chiesa,

    • mentre la ricerca del Regno di Dio opera sul mondo.

    Questa meta finale era stata consigliata dal Signore Gesù fin dal principio.
    Essa porta i cristiani nel concetto della coalizione e nel bisogno di inserire il governo di Cristo nel mondo, per garantire la giustizia nella società e fra le genti.
     La santità è una meta voluta da Dio ma che esasperandola porta spesso al confronto ed alle dispute teologiche, poiché induce a mostrare i livelli di conoscenza e le facciate imbiancate, che conducono a comparazioni e conseguenti divisioni.
     L’evangelizzazione sposta l’obiettivo dalla persona alla Chiesa e anch’essa, quando non viene finalizzata al Regno, crea denominazioni, muri e steccati, con ricerca di esclusività e di primati.
     Il Regno di Dio mette tutta la Chiesa e tutti i credenti al servizio di Cristo, per giungere ad un obiettivo UNITARIO che consiste nel togliere a satana il governo del mondo e consegnare l’umanità nelle mani di Gesù Cristo: comunque, crea il prevalere della cultura e della civiltà cristiana su quella umana.

    Per la realizzazione del Regno di Dio occorre certamente la santità dell’uomo e la spinta evangelistica della Chiesa, che in quanto mamma partorisce figli a Dio.
    Dopo la nascita dei figli di Dio, resta ai cristiani, e quindi alla Chiesa, la responsabilità di dove far vivere questi figli: per questo il Signore ha fondato il Regno di Dio sulla terra, ovvero ambito del governo di Dio, l’abitat ideale dove far vivere sulla Terra i nati di nuovo.
    Dio manda il Re per il Regno e sta a noi espandere il regno per il Re.
    I Nati di nuovo devono essere preparati al Regno e devono vivere per la realizzazione del Regno di Dio, nel quale invitare il Re a regnare.
    Cosa abbiamo fatto fino ad oggi per questo Regno?
    Molti si sono soffermati all’obiettivo personale e personalistico della “santità”, altri più audaci si sono spinti nell’evangelizzazione, ma ancora pochi, molto pochi, sono coloro che entrano nel mondo per essere sale e luce: per dare sapore, per illuminare, per fare regnare Gesù Cristo.
    Santità, evangelizzazione ma essenzialmente amore per Gesù e per l’umanità significano Regno. Amore è pascere e pascere non significa santità né evangelizzazione ma servizio, governo, regno.
    Per questo amore, che nella sua sostanzialità è servizio, ci occorrono molte cose e tra queste le seguenti:
     Una maggiore unità!
     Un'immagine da offrire al mondo!
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    00 06/05/2011 19:26
    Una maggiore chiarezza!
     Una maggiore costanza!
     Più umiltà nella proclamazione dell'Evangelo del Regno (quello predicato da Gesù Cristo)!

    Da Losanna in poi è iniziato un movimento sociopolitico che sta coinvolgendo le nazioni.
    Il primo partito politico a base biblica è sorto in Svizzera il 1975, poi in Germania, in Sud America, negli Stati Uniti, in Canada ed in molti altri Paesi.

    In Italia, nel 1995, lo spirito di Losanna, senza alcuna influenza umana, nella comunità cristiana di Gallico -RC - ha fatto sorgere il Movimento sociopolitico PA.C.E. – Patto cristiano esteso, a base biblica, con ideologia e programma similari agli altri movimenti e partiti cristiano-biblici, per altro sconosciuti al momento della sua fondazione.

    COME SI COMPORTA LA CRISTIANITA’ ODIERNA
    Uno sguardo alla Cristianità odierna mostra come una falsa dottrina, basata sulla presunzione di santità, fa posporre ad un futuro incalcolabile la realizzazione di questo Regno che, praticamente,
     GESU’ CRISTO
     deve iniziare,
     portare avanti
     e stabilire,
     mentre la Chiesa fa solamente da spettatrice,
     anelando che il Regno sia pronto.
    E’ un po’ come in una famiglia, tardando il padre ad arrivare, i figli pur potendo preparare il pranzo, si astengono da ogni iniziativa ed aspettano che arrivi il genitore, prepari il pranzo e loro lo mangino. Cosa pensare di questi figli?

    Di conseguenza, molti cristiani con le loro parole ed i loro fatti lasciano intendere che se sulla terra manca la manifestazione del Regno di Dio, la responsabilità è di Cristo che tarda a realizzarlo. Nell’attesa del ritorno di Cristo i credenti, disattendendo alla ricerca dell’evangelo del regno, continuano a promuovere soltanto santità ed evangelizzazione.

    La presentazione di questo Regno per la cristianità odierna è così confusa che le parole di Gesù, nell’evangelo di Giovanni al capitolo tre, il cui tema è il Regno, vengono trascurate e ci si concentra su qualcosa di più dettagliato, formando una dottrina tanto forte da predominare nella maggior parte della Chiesa: la nuova nascita.
    Leggendo Giovanni 3 possiamo renderci conto che “il nascere di nuovo” viene presentato come il mezzo per
    “vedere ed entrare” nel Regno
    ed è dunque uno strumento e non la meta.
    Poniamo il concetto in questo modo:
     se non ci fosse un Regno da vedere
     e nel quale entrare
     non esisterebbe la nuova nascita,
     infatti sia Giovanni Battista
     che il resto dei profeti annunciavano il Regno
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    00 06/05/2011 19:26
     senza menzionare la nuova nascita.
    Anche gli apostoli nei loro insegnamenti e predicazioni, alludendo alla nuova nascita, la presentano come dipendente dallo stare in Cristo, essendo pertanto una conseguenza e non la causa.

    Consideriamo alcuni testi per illustrare ciò che dico.
    1 Pietro 1:3
    o “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro signore Gesù Cristo, che secondo la Sua grande misericordia ci ha fatto nascere di nuovo PER una viva speranza PER MEZZO DELLA resurrezione di Gesù Cristo dai morti;”
    Ho evidenziato le parole “PER” e “PER MEZZO DI” con l’intenzione di segnalare che la nuova nascita non è la meta ma il mezzo PER qualcosa.
    Inoltre, la nuova nascita è circostanziale o dipendente, in questo caso, dalla “resurrezione di Gesù Cristo”.
    Giacomo 1:18
    o “per sua propria volontà, ci ha fatto nascere PER MEZZO della PAROLA di verità, AFFINCHE’ fossimo le primizie delle sue creature”.
    Qui, dunque, viene presentata la nuova nascita come conseguenza della parola di verità e come mezzo per essere primizie delle Sue creature. Dobbiamo anche notare che, sebbene non si insegni o si menzioni che è necessario nascere di nuovo, predicando la Parola, questa, essendo recepita, produce la nuova nascita.
    Si potrebbe dire che è come la nascita fisica naturale, che sebbene si ignori cosa contiene il ventre di una donna, una volta che l’ovulo riceve il seme maschile la vita viene ugualmente prodotta.
    Allo stesso modo, una volta che lo spirito umano riceve la Parola di Verità, nasce di nuovo, come viene di seguito illustrato:
     1 Pietro 1:23-25 “poiché siete nati di nuovo, non da seme corruttibile ma incorruttibile, PER MEZZO DELLA PAROLA di Dio vivente e che dura in eterno...QUESTA E’ LA PAROLA DELL’EVANGELO che ci è stata annunciata.”
    In questo passo, Pietro dichiara che la Parola, per mezzo della quale si nasce di nuovo, è sinonimo “di Evangelo” e possiamo concludere che il tema centrale del discorso di Gesù con Nicodemo non è la nuova nascita ma l’Evangelo del Regno.
    Credendo nella Parola, lo spirito, morto nei suoi peccati, viene vivificato e gli viene permesso
    o di vedere e di entrare in questo Regno del quale Gesù ha predicato.
    Qual è l’importanza di tutto questo? Se si dà enfasi ad alcune parti in maniera sbagliata, si passa ad interpretazioni secondarie e si ignora il tema centrale della predicazione dell’evangelo, ma noi speriamo invece che si abbia
    o “la restaurazione di tutte le cose delle quali parlarono i profeti” (Atti 3:21).
    La prima cosa che bisogna restaurare è
    la predicazione dell’evangelo del Regno,
    che a sua volta presenta le cose che debbono essere restaurate.
    Il riconoscere che Dio regna su tutto
    fa la differenza nel giudizio e nelle attitudini umane,
    permette la chiarezza,
    per considerare le circostanze e gli avvenimenti della vita attuale non come avvenimenti isolati o prodotto dello sviluppo tecnologico da un lato e della cattiveria dall’altro, ma come dipendenti dalla assoluta sovranità di Dio, come vediamo in Daniele 4:31-35
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    00 06/05/2011 19:29
    o “ queste parole erano ancora in bocca al re, quando una voce discese dal cielo:
    o “A te, o re Nebucadnetsar, si dichiara, il tuo Regno ti è tolto; ..... finché tu riconosca che l’Altissimo domina sul regno degli uomini e lo dà a chi vuole”....Alla fine di quel tempo, io Nebucadnetsar alzai gli occhi al cielo e la mia ragione ritornò, benedissi l’Altissimo e lodai e glorificai colui che vive in eterno, il cui dominio è un dominio eterno e il cui regno dura di generazione in generazione. Tutti gli abitanti della terra davanti a lui sono considerati come un nulla;
    o Egli agisce come vuole con l’esercito del cielo e con gli abitanti della terra. Nessuno può fermare la sua mano o dirgli “Che cosa fai?”.

    IL BATTESIMO PER IL REGNO
    Sia Giovanni Battista che Gesù, iniziarono ed identificarono il loro ministerio con la predicazione dell’evangelo del regno; i discepoli capirono il grande impegno di predicare il regno.
    Atti 8:12 “ Quando però credettero a Filippo, che annunciava l’evangelo del Regno di Dio ed il nome di Gesù Cristo, si battezzarono uomini e donne.”
    Il contesto ed il risultato di queste predicazioni, presenta degli aspetti pratici del vivere quotidiano. Era un messaggio le cui richieste ed i consigli venivano compresi ed applicati in quei giorni, ed erano inoltre requisiti di cittadinanza.
    Coloro che
    udirono e credettero a quest’evangelo del Regno
    • continuarono a lavorare negli stessi luoghi,
    • a comprare negli stessi negozi,
    • a studiare nelle stesse scuole,
    • inseriti nella stessa società,
    • svolgendo le stesse professioni ed impieghi, ecc.
    solo che adesso applicavano le leggi,
    le norme
    ed i precetti
    del regno di Dio,
    le quali erano superiori a quelle del regno romano.

    Parte delle istruzioni dell’apostolo Paolo ai Corinzi sembrerebbero ai nostri giorni mancare di santità e consacrazione, ovviamente non perché in effetti sia così, ma per il malinteso che predomina riguardo al messaggio dell’evangelo ed alla funzione di sale e luce del credente.
    Basta notare, ad esempio:
    1 Cor. 7:17-21
    • “ solo che ognuno viva nella condizione che Dio gli ha assegnato e come il Signore lo ha chiamato; così ordino in tutte le chiese..
    • ognuno rimanga nella condizione di quando è stato chiamato..”

    Riguardo agli schiavi dice che essi non devono preoccuparsi della loro condizione, ma che se possono essere liberati, ciò è buono.
    Ciò che l’apostolo sta dicendo è
    o “siano cristiani
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    00 06/05/2011 19:29
    o e vivano l’evangelo nello stato, nelle condizioni o nelle circostanze
    o nelle qual si trovano”.

    Presumo ci saranno coloro che troveranno la scusa di censurare qualsiasi cosa e facilmente potranno dire:
    • “Intendi dire che il ladrone e l’adultero possono continuare ad esserlo,
    • rimanendo nello stesso stato in cui Dio li chiamò?”,
    ma credo che, d’altra parte, coloro che leggono con l’intenzione di ritenere il bene potranno considerare l’aspetto pratico dell’evangelo del Regno.
    Inoltre la condizione da cui riceviamo sostentamento e rifugio è nel cercare il Regno e la sua giustizia nel nostro vivere quotidiano, non fare da spettatori alla Chiesa o chiudersi in attività religiose.

    COSA SIGNIFICA CERCARE IL REGNO E LA SUA GIUSTIZIA

    o Cercare: zeteo: cercare, desiderare, indagare, richiedere; significa cercare ciò che è nascosto.
    o Dapprima: proton: innanzitutto (nel tempo, nel luogo, nell’ordine o nell’importanza) prima, principalmente, prima di tutto.
    o Regno: basileia: maestà, regnare.
    o Giustizia: dikaiosune: equità (di carattere o di fatto); giustificazione.
    Parlando del regno e della sua giustizia, bisogna rendersi conto che si parla anche di legalità, ovvero:
     di leggi,
     norme di condotta,
     requisiti
     e direttive
     validi in ogni ambito e sfera di vita e di relazione.
    Precisamente, è perché i cristiani cercarono di portare le leggi del regno di Dio in ogni ambito e sfera
     del vivere quotidiano,
     della loro società,
     della vita commerciale,
     educativa
     politica.
    Roma li perseguitò e li fece assassinare, non certo per la loro predicazione su avvenimenti futuristici, ma per l’influenza reale e pratica nel loro presente.
    o Da qui è necessario comprendere che l’aspetto pratico
    o che l’evangelo del Regno
    o considera responsabilità attuale
    o di tutti coloro che ritengono di essere sudditi del Re dei re,
    o non è un insegnamento mistico né futurista;
    o è accettare la realtà attuale
    o per seminare qui e ora
    o ciò che si spera di raccogliere nel futuro.


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    00 06/05/2011 19:30

    Edificare il Regno significa smettere di pensare che questo sia qualcosa che Lui stesso dovrà fare alla Sua seconda venuta ed accettare la responsabilità di:
    o Apprendere le leggi del Regno. Cioè, come desidera Dio che noi viviamo e agiamo in ogni relazione ed in ogni sfera della nostra vita?
    o Accettare la responsabilità personale di essere elemento di cambiamento nella nostra società, come mezzo per vivere d’accordo con queste leggi, mantenendo l’attitudine secondo la quale “il fatto che ci sia chi ignori o violi queste leggi, non giustifica il fatto che io lo faccia”.
    o Soprattutto dobbiamo tenere in considerazione il fatto che stiamo parlando della “Buona Novella di un Regno il cui impegno è “andate e rendete discepole tutte le nazioni, insegnando loro che osservino ciò che ho comandato” (Mat. 28:19-20) ed il cui fine è che
    o “i regni del mondo vengano ad essere del nostro Signore e del suo Cristo; ed egli regnerà nei secoli dei secoli.” (Apo.11:15)

    Ciò implica una partecipazione attiva, e qualsiasi altra interpretazione significa ignorare il mandato chiaro e diretto che il re Gesù lasciò ai cittadini del suo Regno.
    In questo libro intendo presentare la necessità di rinnovare il nostro giudizio, tenendo conto del fatto che Dio è interessato ad ogni aspetto della Sua creazione e che il messaggio del suo evangelo interessa ciascuna persona individualmente, occupandosi di ogni sfera della sua vita: familiare, educativa, sociale, economica ecc. non solo quella definita “spirituale”.
    A sua volta, bisogna riconoscere che collettivamente gli individui formano una nazione, alla quale Egli si interessa, ed è per questo che Egli lasciò nella sua Parola chiare direttive, mandati, statuti ed insegnamenti su come ogni persona debba condursi in ogni istituzione di ogni nazione, affinché tutte le nazioni obbediscano alle leggi del Regno diventando così
    “...i regni.... del nostro Signore e del Suo Cristo..”

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    00 06/05/2011 19:30
    AMPLIANDO LA VISIONE DELL’EVANGELO

    Restaurazione
    È curioso come il costume e la tradizione predominino sulla conoscenza; mi riferisco al fatto che nonostante si sappia che una cosa è in un certo modo, se la maggioranza la identifica o la chiama in modo differente, si tende a trovare un compromesso e ad agire contro la conoscenza. Prendiamo ad esempio la Chiesa.
    Sappiamo che la Chiesa è il gruppo di credenti, le persone in sé e non l’edificio dove essi si riuniscono, tuttavia la fraseologia ricorrente è
    “andiamo in Chiesa, dipingiamo la Chiesa” ecc.
    Ovviamente, la cosa non viene considerata seriamente, né si pensa possa avere maggiori conseguenze, altrimenti si sarebbe già corretta, ma cosa in realtà comporta questo conformarsi al costume o alla tradizione? Creare la cultura della menzogna, quella cultura deviata che confonde la mente ed il cuore dando i suoi dogmi come verità e tralignando la verità con i convincimenti umani.
    Per esporlo in maniera più chiara, prendiamo ad esempio ciò che viene riconosciuto essere

    “il grande compito”.
    Vi siete mai chiesti cosa sia?
    La maggior parte risponderà “predicare l’evangelo”,
    ma nella Bibbia vediamo che la predicazione dell’evangelo è solo uno strumento per attuare il grande compito, ed è quindi solo una parte non il tutto.
    Gesù chiarì che la meta è
    fare discepoli,
    non solo predicare,
    poiché se predichiamo e non vegliamo su coloro che odono,
    affinché capiscano di dover frequentare una Chiesa locale e seguirne lo sviluppo,
    ed apprendano ciò che il Signore richiede loro nella vita familiare, sociale
    ed in ogni aspetto, saremo colpevoli del fatto che essi rimangano solo uditori e non facitori della Parola, il quale, secondo Giacomo, è ingannare se stessi, in altre parole religiosità e non cristianesimo. Dobbiamo renderci conto che essere in disaccordo con la Parola di Dio è una cosa seria.

    La ragione per cui tratto questo punto è perché lo stesso è successo alla maggior parte della Chiesa riguardo alla visione dell’evangelo,
    tanto che il concetto trasmesso da questa
    e conseguentemente ricevuto dall’umanità,
    al posto di portare le buone notizie che Dio ci ha lasciato,
    sembra una sorta di penitenza architettata
    per togliere la gioia e l’emozione dalle nostre vite,
    ed al posto di “buone novelle” suonano più
    come “ le stesse cattive notizie”.

    Va notato, quindi, quanto questo influenzi il nostro modo di vivere.
    In uno dei suoi ultimi discorsi, Gesù ha presentato come condizione chiara e precisa della fine dei tempi, che innanzitutto bisognava predicare l’evangelo, ma ha anche specificato quale
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    00 06/05/2011 19:30
    evangelo. Matteo 24:14
    o “e questo evangelo del Regno sarà predicato in tutto il mondo come testimonianza a tutte le razze, e poi verrà la fine.”
    Il fatto che venga specificato
    “QUESTO” evangelo, implica che ce ne possono essere degli altri, e di fatto, Paolo scrivendo ai Corinzi dichiara:
    “2 Cor. 11:4
    o “poiché se qualcuno vi predica …. UN ALTRO EVANGELO diverso da quello che avete accettato, voi lo tollerate!”

    Uno di questi casi potrebbe essere quello dei giudei che predicavano che non era sufficiente credere nel Signore Gesù Cristo, ma bisognava farsi circoncidere. Come possiamo vedere, non era un altro evangelo, ma un’adulterazione di quello vero, come dice Paolo ai Galati:
    Gal. 1:7
    o “Non è un altro evangelo, ma vi sono alcuni che vi turbano e vogliono pervertire l’evangelo di Cristo.”
    Dunque, questo evangelo non era quello a cui Gesù si riferiva, e così come vi furono alcuni che lo pervertirono per malvagità, altri invece, senza malvagità, lo hanno limitato ad un solo aspetto della sua funzione, considerandolo il più importante o il più necessario.
    Ecco che dobbiamo ampliare la nostra visione e comprensione di tutto ciò che l’evangelo del Regno implica e abbraccia. Posto che Gesù enfatizzò il fatto che quello che doveva essere predicato era proprio l’evangelo del Regno, è necessario cominciare ad unificare i criteri sul termine ampliare la visione dell’evangelo:
    La parola ampliare può indicare aumentare la dimensione, come ampliare una foto, che ci permetterebbe di apprezzare dettagli che altrimenti non sarebbero percepiti, nonostante fossero lì.
    Questo sarà parte di ciò che faremo in questo libro, apprezzeremo concetti, verità e dettagli che sono parte integrante dell’evangelo, ma a cui non abbiamo prestato l’attenzione che meritava, li abbiamo trascurati.
    Ampliare significa anche ampliare, come ampliare una via, il che permette a più veicoli e persone di circolare allo stesso tempo.
    Uno dei vantaggi di una strada ampia è che i differenti veicoli, costruiti per usi differenti e dunque spostandosi a velocità diverse, possono svolgere la loro funzione senza limitare quella degli altri.
    Per esempio, un camion che trasporta un carico o un camioncino pieno di passeggeri, non può muoversi alla stessa velocità di un’automobile. Se la strada fosse angusta ed in salita, sarebbe frustrante per il conducente dell’automobile stare dietro al camion, mentre, se la strada viene ampliata, entrambi possono circolare secondo le proprie funzioni e capacità.
    Applicando tutto questo all’evangelo, possiamo renderci conto che tutti abbiamo differenti doni, funzioni e compiti, dunque, non tutti hanno la chiamata, la capacità né il desiderio di impegnarsi in funzioni ecclesiastiche.
    Il loro ritmo di vita, le loro prospettive, la loro stessa preparazione, li farebbe sentire come un veicolo sportivo, disegnato per muoversi rapidamente ma obbligato a camminare dietro un camion.
    Questo significa forse che non possono servire Dio, o che sono meno spirituali?
    Purtroppo questa è stata l’opinione che ha predominato per molto tempo.
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    00 06/05/2011 19:31
    o Molte persone che hanno riconosciuto la necessità di credere in Dio e si sono inseriti nella Chiesa, all’udire come l’evangelo veniva considerato e che se volevano piacere a Dio
    o non era possibile partecipare ad attività sportive,
    o artistiche,
    o politiche,
    o d’affari ecc.
    o poiché questo
    o è “mondano”,
    o dopo aver cercato di vivere secondo questo evangelo,
    o si sono sentiti frustrati e si sono appartati.

    Questi potrebbero essere due esempi di ampliare, ma nei termini biblici dell’evangelo, mi occorrono due altri esempi:
    2 Cor. 6:11-13
    “la nostra bocca vi ha parlato apertamente, o Corinzi, il nostro cuore si è allargato. Voi non state allo stretto in noi, ma è nei vostri cuori che siete allo stretto. Ora, in contraccambio, parlo come a figli, allargate il cuore.”
    L’apostolo Paolo chiarisce ai Corinzi di essere totalmente aperto ed onesto nei loro confronti, e che gli sta aprendo tutto il suo cuore, pertanto spera che anch’essi aprano il loro cuore per ricevere di più dall’evangelo e dare di più.
    L’altro esempio è quello usato da Gesù per rispondere alla domanda sul perché i suoi discepoli non digiunavano, mentre quelli di Giovanni Battista ed i farisei invece si. Egli rispose che il vino nuovo si pone in otri nuovi.

    Gli otri nuovi che si ingrandiscono quando il vino produce l’effervescenza, il che sarebbe come le menti rinnovate che si ampliano quando la Parola viene aperta o chiarita, come nel caso di
    Luca 24:32 “e dicevano gli uni agli altri, non ardeva il nostro cuore mentre ci parlava durante il cammino e ci apriva le Scritture?”

    Perché è necessario arrivare a questa comprensione o accordo? Poiché ovviamente in questo libro andremo ad aprire alcuni passi che ci dimostrano come ciò che noi chiamiamo “evangelo completo” non è stato poi così completo. Tradizionalmente, la differenza è stata tra coloro che predicano le “buone novelle” del perdono dei peccati soltanto, e coloro che in più predicano la salute fisica, la liberazione, il battesimo dello spirito santo, ecc.

    In entrambi i casi viene predicato un solo aspetto dell’evangelo: la redenzione dell’uomo caduto. Questo è solo un aspetto dell’evangelo, ma il proposito di Dio include di più, come possiamo vedere leggendo:
    Atti 3:21 “che il cielo deve ritenere fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, dei quali Dio ha parlato per bocca di tutti i suoi santi profeti fin dal principio del mondo”.

    Per chiarire ciò a cui mi riferisco, vediamo prima ciò che la Bibbia chiama restaurazione:
    Esempi:
    o Matteo 12:13 “ allora disse a quell’uomo: stendi la tua mano. Egli la stese ed
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    00 06/05/2011 19:31
    essa fu resa sana come l’altra.”
    o È ovvio che la sua mano non si sarebbe convertita in qualcosa di nuovo e mai visto, ma diventò uguale all’altra , come doveva essere stata prima dell’infermità o di ciò che causò la sua distorsione.
    o Marco 8:25 “poi posò un’altra volta la mano sui suoi occhi, e lo fece guardare in alto. Ed Egli recuperò la vista e vedeva tutto chiaramente.”
    o La stessa cosa detta dell’uomo dalla mano secca si applica qui, la sua vista RESTAURATA non è certo a raggi x, né superiore o soprannaturale, ma quella che doveva essere la sua vista normale prima che diventasse cieco.
    o Atti 1:6 “pertanto, coloro che erano li riuniti gli chiedevano: “Signore, RESTITUIRAI il regno ad Israele in questo tempo?”

    Nella mente dei discepoli non c’era l’idea del Regno millenario futuro di Dio.
    Era chiaro che essi speravano che la situazione politica SAREBBE RITORNATA NUOVAMENTE alla condizione PRECEDENTE, quando essi regnavano al tempo di Davide o Salomone.
    o Ebrei 13:19 “Ma vi esorto ancora di più a fare questo, affinché io vi sia restituito al più presto.”
    Questa è la richiesta di Paolo, affinché fosse liberato e tornasse a stare con loro come PRIMA che fosse imprigionato.
    Come possiamo renderci conto,
    la restaurazione implica un ritorno
    ad un ordine,
    stato
    condizione che esisteva anteriormente.

    Basato su questo, ritornando alle parole di Pietro sulla
    “RESTAURAZIONE DI TUTTE LE COSE,
    della quale parlò Dio per bocca dei suoi santi profeti”, poniamoci queste domande:
    Di cosa parlano i profeti?
    Parlano dell’ecologia,
    dell’arte,
    del governo delle nazioni,
    del commercio,
    della famiglia,
    dell’istruzione,
    ecc.?
    Parlano solo di cose riguardanti la Chiesa e la religione?
    D’altra parte, posto che restaurare è prendere qualcosa che è stato guastato e riportarlo allo stato o alla condizione in cui si trovava prima di essere guastato,
    cosa è stato guastato con l’ingresso del peccato?
    Questo è ciò che bisogna restaurare!
    Ampliare la visione dell’evangelo implica allora che noi iniziamo a comprendere che la nostra funzione
    non è solo predicare il perdono dei peccati dell’individuo,
    che non si limita alla terra ma che include i cieli,
    poiché il peccato colpì anche la creazione angelica.
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    Geni.
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    00 06/05/2011 19:31
    Così possiamo menzionare, per lo meno, tre cose che includono la predicazione e la funzione dell’evangelo del Regno:
    • redimere l’uomo caduto, il che include tutto il suo essere (spirito, anima e corpo), il che è ciò che si sta facendo.
    • Ridare giustizia alle istituzioni cadute, cioè, farle ritornare alle funzioni ed al proposito originale per i quali furono istituiti.
    • Cessare dalla ribellione spirituale, abbassando i principati e le potestà ribelli per fare regnare gli umili ed i mansueti,
    La nascita di Gesù è annunciata come la nascita del Re di Israele: del Messia.
    I profeti avevano parlato del Messia che doveva venire e che avrebbe regnato sul popolo di Dio. L’Angelo spiegò questo, e Maria tutto questo ben lo comprese.

    Infatti così sta scritto in Luca al capitolo 1:
    28 E l'angelo, entrato da Maria, disse: Ti saluto, o favorita dalla grazia; ……..
    Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
    • 31 Ed ecco tu concepirai nel seno e partorirai un figliuolo e gli porrai nome Gesù.
    • 32 Questi sarà grande, e sarà chiamato Figliuol dell'Altissimo,
    o e il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre,
    • 33 ed egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno,
    o e il suo regno non avrà mai fine
    38 E Maria disse: Ecco, io son l'ancella del Signore; siami fatto secondo la tua parola. E l'angelo si partì da lei. …………….
    43 E come mai m'è dato che la madre del mio Signore venga da me? …
    46 E Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore,
    47 e lo spirito mio esulta in Dio mio Salvatore, ……
    50 e la sua misericordia è d'età in età per quelli che lo temono.
    • 51 Egli ha operato potentemente col suo braccio; ha disperso quelli ch'erano superbi ne' pensieri del cuor loro;
    • 52 ha tratto giù dai troni i potenti, ed ha innalzato gli umili;
    • 53 ha ricolmato di beni i famelici, e ha rimandati a vuoto i ricchi.
    • 54 Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia
    • 55 di cui avea parlato ai nostri padri, verso Abramo e verso la sua progenie in perpetuo'.

    Ovviamente, come primo elemento della restaurazione, Gesù Re e Salvatore fece quello che nessun altro mai avrebbe potuto fare, pagò col suo sangue versato i peccati di tutto il mondo, affinché chiunque avesse creduto in Lui sarebbe stato restaurato nell’uomo senza peccato, quello creato da Dio e vivente prima della tentazione e del peccato dell’Eden.
    E come tutti siamo morti a causa del peccato di un solo uomo tutti veniamo vivificati per l’atto di giustificazione di Gesù Cristo.
    Altra restaurazione che fece Gesù fu quella di iniziare il Regno di Dio su tutte le cose e dando potere del Regno a tutti i nati di nuovo (Marco 16).

    Ora spetta a tutta la cristianità, sulla base di quanto iniziato da Gesù Cristo, continuare la restaurazione di tutte le cose, con l’aiuto dello Spirito Santo e la potenza del Suo Nome.
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    Geni.
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    00 06/05/2011 19:31

    Pertanto i cristiani, che hanno la rivelazione dell’evangelo del Regno, saranno capaci e dovranno operare nelle differenti aree, relazioni, concetti e pratiche che influenzeranno tanto da restaurarle, per esempio: l’ecologia, le arti, il commercio, la legge, i tempi e le stagioni, ecc.
    Premesso quanto sopra, passiamo a considerare quale fosse l’originale disegno di Dio per l’essere umano e questo ci aiuterà a capire cosa deve essere ancora restaurato.

    RITORNANDO ALLE ORIGINI
    Posto che “restaurare” significa “mettere nuovamente in ordine” o “ristabilire l’ordine” (APO= ristabilire, di nuovo, nuovamente; KATISTEMI= mettere in ordine); incominciamo a considerare cosa bisogna ristabilire.
    Dato che la Genesi è il libro delle origini, è appropriato ritornare a considerare il proposito di Dio per la sua creazione.
    Genesi 1:26 “allora Dio disse:
    o facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza;
    o e signoreggi (governi o regni)
    o sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sulle bestie e su tutta la terra, e su tutti i rettili che strisciano sulla terra.”
    Un’altra cosa da tener presente, è che Dio, l’unico Sovrano di tutta la Sua creazione, ha tutto il potere per governare. Dunque non è corretto e tantomeno rispettoso rappresentarlo con un’immagine sottoposta alla volontà del “destino” ed impotente davanti alle calamità della natura.
    L’immagine di Dio nell’uomo richiede che l’uomo signoreggi come Lui, non soltanto sulla terra ma su tutta la Sua creazione, poiché questo era il progetto originario secondo la parola di Dio.
    Salmo 8:6 - “Lo hai fatto regnare SULLE OPERE DELLE SUE MANI; tutto hai posto sotto i suoi piedi.”

    Ciò che sembra contraddire questa dichiarazione, sta nel versetto precedente che dice che l’uomo è Stato fatto “un po’ inferiore agli angeli”, allora è necessario interpretare la Bibbia secondo tutto il suo messaggio, e quando un parte sembra contraddire un’altra, è necessario ampliare l’ambito di riferimento per interpretarla.
    Per esempio, la parola Elohym, che qui si traduce “angeli”, in altre parti viene tradotta con “DIO”. D’altra parte, se l’uomo non signoreggiasse sugli angeli, i quali sono “opera delle mani di Dio”, non si potrebbe dire che egli signoreggia su tutte le opere della Sua mano né che tutto sia posto sotto i suoi piedi.
    Inoltre, se consideriamo
    Efesini 1:20-23 “la quale operò in Cristo, risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti, SOPRA OGNI principato, potestà, potenza, signoria e di ogni nome che si nomina non solo in questa età, ma anche in quella futura, ponendo OGNI COSA sotto i suoi piedi, e lo ha dato per capo alla chiesa, che è il suo corpo, il compimento di colui che compie OGNI COSA in TUTTI.”
    Posto che qui si sta parlando di Gesù, non c’è dubbio che Egli è il capo di tutto, inclusi gli angeli, e poiché Lui è il capo e la Chiesa il Suo corpo, tutto ciò che sta sotto i suoi piedi sta sotto la Chiesa, poiché sarebbe ridicolo dire che qualcosa si trovi sotto il capo (Cristo), ma non sotto i piedi (Chiesa).
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    Geni.
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    00 06/05/2011 19:32
    È ovvio che la chiesa non ha la chiarezza di signoreggiare su TUTTO qui e ora. Allora dove? Qual è la nostra condizione attuale?
    Dopo la caduta di Adamo, all’uomo è stata inculcata una mentalità contraria a quella di Dio, ed anche ai cristiani dei giorni nostri.

    Bisogna porsi in accordo con la Bibbia e capire che ci sono alcune cose che la Bibbia riferisce al tempo passato, ma che non sono automatiche nel credente, ma richiedono qualche azione da parte di quest’ultimo affinché si realizzino.

    Ad esempio, Gesù è stato crocifisso per redimere tutti gli uomini dal peccato,
    “è l’espiazione per i nostri peccati, e non solo per i nostri, ma per quelli di tutto il mondo.” (I Giov. 2:2),
    ma affinché questo si realizzi, bisogna innanzitutto accettare l’affermazione biblica secondo cui siamo morti nei nostri peccati, ed accettare il suo perdono mediante la fede, in modo che quella verità del sacrificio di Cristo, possa divenire reale nella nostra vita.

    Lo stesso succede con i cristiani, ad esempio:
     Efesini 2:2-3 “nei quali già camminaste, seguendo il corso di questo mondo …. essendo per natura figli d’ira, come gli altri.”
     Colossesi 1:21 “e voi stessi che eravate un tempo estranei e nemici nella mente con le vostre opere malvagie, ora vi ha riconciliati..”
    Nota che secondo la prospettiva di Dio, nella mente dell’uomo non vi è solo “l’ignoranza” di Dio, ma anche “l’inimicizia”. Un nemico non è qualcuno che non si conosce, ma al contrario, è colui che contraddice, ed i cui propositi ed obbiettivi sono opposti.

    Con questa chiarificazione, bisogna rendersi conto che interpretando e pensando alla Bibbia spiritualizzando ciò che è pratico e posponendo al futuro ciò che è presente, si crea un impedimento all’evangelo del Regno.

    Seguendo l’esempio precedente, della redenzione dell’uomo, ugualmente è necessario che ogni credente accetti l’affermazione biblica secondo cui “la sua forma di pensiero”, per quanto ingenua, è il prodotto dell’influenza satanica, dell’umanesimo ed è totalmente contraria al pensiero di Dio. Il problema è che quei quattromila anni di insegnamento satanico non si cancellano automaticamente con la nuova nascita. Dopo aver accettato questa affermazione, si deve inoltre “rinnovare il proprio modo di pensare” invece di continuare a pensare al contrario di Dio. Dunque, si può essere cristiani ma continuare a pensare seguendo concetti diabolici.

    Un buon esempio di questo è Pietro:
     Matteo 16:23 “Ma voltandosi disse a Pietro “Vattene via da me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non hai il senso delle cose di Dio, ma degli uomini.”
    Posto che in questo versetto Gesù chiaramente insegna che avere il senso delle cose degli uomini significa andare contro di Lui, è necessario capire cosa significhi “avere il senso”.

    Per farlo bisogna consultare il linguaggio originale nel quale fu scritto il Nuovo Testamento e si incontrerà che la parola usata è FRONEO, che significa “esercitare la mente, avere un sentimento od un’opinione, essere disposto mentalmente.” Ossia il condizionamento mentale
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    Geni.
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    00 06/05/2011 19:32
    che riceviamo e grazie al quale si giudicano e si avvalorano tutte le cose.
    In altre parole, Gesù sta dicendo a Pietro che poiché il suo modo di pensare non è Stato ancora rinnovato, egli continua a pensare sotto l’influenza di satana il che è inimicizia contro Dio.
    Naturalmente, secondo Pietro, ciò che egli pensava era il meglio per Gesù, ma la sua scala di valori era falsata, dunque è possibile essere sinceri, amare Dio ed anche essergli di impedimento, in quanto si ignorano le leggi del Suo regno.
    Per questo dice Proverbi 23:7 che il modo di agire dell’uomo dipende da ciò che pensa.
    Questo ci porta ad una posizione secondo cui Dio dice:
    i miei pensieri non sono i vostri e le mie vie non sono le vostre” (Isaia 55:8) e quindi è necessario che noi rinnoviamo la nostra mente (Rom 12:2).
    L’unico modo di conseguire ciò è “credere e praticare” l’evangelo o la buona novella, ma adesso con la convinzione che questo serva non soltanto affinché l’essere umano non vada all’inferno e viva nei cieli per l’eternità, ma che abbia una implicazione più ampia.



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