GESU

IL REGNO DI DIO

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    00 06/05/2011 19:43
    l’enorme dragone rosso indicato nel capitolo dodici. Esso viene così descritto:

    CAPITOLO 12 Visione della donna e del drago
    [1] Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.
    [2] Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto.
    [3] Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi;
    [4] la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra.
    Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato.
    [5] Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono.
    [6] La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.
    [7] Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli,
    [8] ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo.
    [9] Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli.
    [10] Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte.
    [11] Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell'Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio; poiché hanno disprezzato la vita fino a morire.
    [12] Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi. guai a voi, terra e mare,
    [13] Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio.
    [14] Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente.
    [15] Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d'acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque.
    [16] Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca.
    [17] Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.
    [18] E si fermò sulla spiaggia del mare.

    Una battaglia finale con le parti in causa rese manifeste dove la donna rappresenta la Chiesa di Gesù Cristo, nella quale cresce la cultura del Regno di Dio e dalla quale cultura sorge il Figlio di Dio che è chiamato a regnare sopra tutte le nazioni della terra. Sarà, quindi, il figlio della Chiesa, ciò che Dio fa nascere e crescere nell’ambito della Sua Chiesa, il suo popolo sulla terra che governerà sopra le nazioni.
    La vera Chiesa vive nel proprio ambito il Regno di Dio, le autorità di governo della Chiesa
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    00 06/05/2011 19:44
    sono i servitori del popolo, essi devono essere onorati di doppio onore ma rendono conto a Dio delle loro scelte e delle loro azioni. Dio
    continuerà a servirsi dei suoi ministri e quando questi sbaglieranno Lui li correggerà per migliorarli.
    Un modo di governare, questo, che viene esercitato dai membri eletti dalla Chiesa che dovranno rispondere ai ministeri della Parola e loro tramite a Dio come primo controllo ed al popolo che li ha eletti come secondo controllo del loro modo di essere e di fare.
    Costoro, sotto l’indirizzo del Re dei re, governeranno con giustizia e nel regno di Cristo tutto sarà nella pace poiché la giustizia dei ministri di Cristo, nelle cose degli uomini sarà, dice Isaia, come le onde del mare.
    Finalmente tra gli uomini e sulla terra tutto sarà nell’armonia e l’uguaglianza sarà raggiunta in ogni settore della vita dell’uomo.
    Il vecchio sistema crollerà e non sarà più operante poiché sarà legato e messo fuori causa colui che lo alimenta.
    Non ci sarà più sulla terra la cultura del dragone che sarà finalmente sostituita da quella dell’Agnello; lo Stato non sarà più oppressore e despota e non si nutrirà più del popolo ma sarà come un agnello, dolce, mite, servizievole, preparerà la lana, il latte il cibo,
    Questa è una possibile lettura del capitolo 12 dell’Apocalisse che non esclude le altre ma dal nostro punto di vista ci spiega di questa enorme guerra culturale tra il dragone e l’Agnello e nella quale l’Agnello vincerà.
    Noi stiamo lavorando e lavoreremo per il Regno dell’Agnello di Dio.

    La seconda bestia, della triade nemica di Cristo, è quella che viene dalla mare:
    [1] Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo.
    [2] La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande.
    [3] Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita. Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia
    [4] e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?».
    [5] Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi.
    [6] Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo.
    [7] Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione.
    [8] L'adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello immolato.
    [9] Chi ha orecchi, ascolti:
    [10] Colui che deve andare in prigionia , andrà in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada di spada sia ucciso. In questo sta la costanza e la fede dei santi. I falsi profeti al servizio della bestia.

    La bestia che viene dal mare rappresenta l’uomo della politica: l’anticristo. Il potere di governo umano passerà sempre di più sotto il protettorato dello spirito che alimenta la cultura umana
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    00 06/05/2011 19:44
    che la bibbia definisce il dragone. La massima espressione dell’uomo della politica sarà l’anticristo il quale porterà il mondo ad adorare la cultura anticristiana che è il drago o serpente antico. Anche questa è una lettura tra le tante che la Bibbia ci sa dare e che appare logica e consequenziale col tema in trattazione.

    Infine la terza bestia, quella che sorge dalla terra: il falso profeta.
    [11] Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago.
    [12] Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita.
    [13] Operava grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini.
    [14] Per mezzo di questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della bestia, sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta.
    [15] Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia.
    [16] Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte;
    [17] e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.
    [18] Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei.

    Il falso profeta, la massima rappresentazione dell’uomo religioso, parla come il drago; porta la parola della cultura umana anticristiana, è in stretta comunione col potere politico che opera contro Cristo e si alimenta col respiro del drago. Spinge l’umanità a credere, a seguire, ad adorare l’uomo della politica ovvero l’anticristo.

    Ma l’Agnello vincerà contro il drago, il falso profeta e l’anticristo.
    [6] Poi vidi un altro angelo che volando in mezzo al cielo recava un vangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, razza, lingua e popolo.
    [7] Egli gridava a gran voce:
    «Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio. Adorate colui che ha fatto il cielo e la terra, il mare e le sorgenti delle acque».
    [8] Un secondo angelo lo seguì gridando: «E' caduta, è caduta Babilonia la grande, quella che ha abbeverato tutte le genti col vino del furore della sua fornicazione».
    [9] Poi, un terzo angelo li seguì gridando a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua statua e ne riceve il marchio sulla fronte o sulla mano,
    [10] berrà il vino dell'ira di Dio che è versato puro nella coppa della sua ira e sarà torturato con fuoco e zolfo al cospetto degli angeli santi e dell'Agnello.
    [11] Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli, e non avranno riposo né giorno né notte quanti adorano la bestia e la sua statua e chiunque riceve il marchio del suo nome».
    [12] Qui appare la costanza dei santi, che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù.
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    00 06/05/2011 19:44
    [13] Poi udii una voce dal cielo che diceva: «Scrivi: Beati d'ora in poi, i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono». La messe e la vendemmia delle nazioni
    [14] Io guardai ancora ed ecco una nube bianca e sulla nube uno stava seduto, simile a un Figlio d'uomo; aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata.
    [15] Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: «Getta la tua falce e mieti; è giunta l'ora di mietere, perché la messe della terra è matura».

    La battaglia finale viene vinta dall’Agnello, dal Suo Spirito, dai Suoi servi. Preghiamo affinché Dio dia coraggio ai coraggiosi e forza ai cristiani determinati che sentono di combattere questa battaglia e chiudere definitivamente con la cultura dell’attesa e delle deleghe generazionali. Bramiamo il Regno della giustizia e vogliamo scacciare il dragone, l’anticristo ed il falso profeta. Anche questa è una lettura possibile ed in armonia col tema trattato.

    Scalfari dice che ci vogliono almeno quattro generazioni, iniziando da ora ma noi pensiamo che la cultura del Agnello che serve e provvede a tutti con umiltà e giustizia vincerà quella del dragone, che si ciba dei cittadini e promuove ogni ingiustizia per essere servito, in un tempo assai breve poiché tutti oggi chiedono GIUSTIZIA E PACE.
    Unisciti all’esercito dell’Agnello e partiamo dall’adorazione a Dio per servire con onestà il prossimo ed essere così promotori della PACE.
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    00 06/05/2011 19:45

    OH COSTANTIN DI QUANTO MAL FU MADRE
    Eugenio Scalfari
    Domenica 5 agosto 2007 pag. 27
    Tra le tante questioni che affligono il nostro paese, insolute da molti anni ed alcune risalenti addirittura alla fondazione dello Stato unitario, c'è anche quella cattolica.
    Probabilmente la più difficile da risolvere. Personalmente penso anzi che resterà per lungo tempo aperta, almeno per l'arco di anni che riguardano le tre o quattro generazioni a venire.
    Personalmente penso anzi che resterà per lungo tempo aperta, almeno per l'arco di anni che riguardano le tre o quattro generazioni a venire.
    Roma e l'Italia sono luoghi di residenza millenaria della Sede apostolica e perciò si trovano in una situazione anomala rispetto a tutte le altre democrazie occidentali.
    ....... Da noi le reti ammiraglie di Rai e di Mediaset trasmettono sistematicamente ogni intervento del Papa e dei vescovi. L'”Angelus” è un appuntamento fisso. Le iniziative e le attività dei cattolici politicamente impegnati ingombrano i giornali, il Presidente della Repubblica, appena nominato sente il bisogno di inviare un messaggio di presentazione al Pontefice, cui segue a breve distanza la visita ufficiale.
    Tutto ciò va evidentemente al di là d'una normale regola di rispetto e dipende dal fatto che in Italia il Vaticano è una potenza politica oltre che religiosa. Ciò spiega anche la dimensione dei finanziamenti e dei privilegi fiscali dei quali gode il Vaticano, La Santa Sede e gli enti ecclesiastici; anche questi senza riscontro alcuno negli altri paesi.
    Infine il rapporto di magistero che la gerarchia ecclesiastica esercita sulle istituzioni ovunque vi sia una rappresentanza di cattolici militanti e la funzione di guida politica che di fatto orienta partiti di ispirazione cattolica e quindi cospicui settori del Parlamento.
    La questione cattolica è dunque quella che spiega più d'ogni alta la diversità italiana. Spiega perche noi non saremo mai un <<paese normale>>.

    Perché una parte rilevante dell'opinione pubblica, della classe politica, dei mezzi di comunicazione, delle stesse istituzioni rappresentative, sono etero-diretti, fanno capo cioè e sono profondamente influenzati da un potere “altro”. Quello è il vero potere forte che perdura anche in tempi in cui la secolarizzazione dei costumi ha ridotto i cattolici praticanti ad una minoranza.
    La questione cattolica ha attraversato varie fasi, ma non è questa la sede per ripercorrerle.
    Basti dire che si sono alternate fasi di latenza durante le quali sembrava
    sopita e di vivace ed aspra riacutizzazione.
    Il mezzo secolo della prima repubblica, politicamente dominato dalla democrazia cristiana, fu paradossalmente una fase di latenza. La maggioranza era etero diretta dal Vaticano e dagli Stati Uniti, il PCI era etero diretto dall’unione sovietica.

    Entrambi i protagonisti accettavano questo stato di cose insultandosi sulle piazze e dai pulpiti ma assicurando, ciascuno per la sua parte, un sostanziale equilibrio.
    Quando qualcuno sgarrava veniva prontamente corretto.
    Ma la fase attuale non è affatto tranquilla, la questione cattolica si è riacutizzata per varie ragioni, la prima delle quali è l’emergere sulla scena politica dei temi bioetici con tutto ciò che comportano.
    La seconda ragione deriva dalla linea assunta da Benedetto XVI che ritiene di spingere il più avanti possibile le forme di protettorato politico-religioso che il Vaticano esercita in Italia, per
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    00 06/05/2011 19:45
    farne la base di una riconquista in altri paesi a cominciare dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Baviera, dall’Austria e da alcuni paesi dell’America meridionale.
    Le capacità finanziarie dell’Episcopato italiano forniscono munizioni non trascurabili per sostenere questo disegno che ha come obiettivo l’esportazione del modello italiano laddove ne esistano le condizioni di partenza.
    A fronte di questa offensiva le difese laiche appaiono deboli e soprattutto scoordinate.
    Si va da forme di intransigenza che sfiorano l’anticlericalismo ad aperture dialoganti che a volte eccessivamente permissive verso i diritti accampati dalla gerarchia.
    Infine, permane il sostanziale disinteresse della sinistra radicale, che conserva verso il laicismo l’antica diffidenza di togliattiana memoria.
    Si direbbe che il solo lato positivo dal punto di vista laico, sia una più acuta sensibilità autonomistica che ha conquistato una parte dei cattolici impegnati nel centro sinistra. Ma si tratta di una autonomia a corrente variabile, oggi rimessa in discussione dalla nascita del Partito democratico e dai vari posizionamenti che esso comporta per i cattolici che ne fanno parte. Con una avvertenza di non trascurabile peso: secondo recenti sondaggi,nell’ultimo decennio, i cattolici schierati nel centro sinistra sarebbero discesi dal 42 al 26 per cento.
    Fenomeno spiegabile poiché l’elettorato ex dc si trasferì fin dal 1994 su Forza Italia; ma che certamente negli ultimi tempi ha accelerato la sua tendenza. …
    … Un elemento decisivo della questione cattolica e dell’anomalia che essa rappresenta è costituito dagli interessi economici della Santa Sede e degli enti ecclesiastici e del loro status giuridico ed addirittura costituzionale (Il trattato del Laterano è stato recepito in blocco con l’articolo 7 della nostra Costituzione) e dei privilegi fiscali, convenzioni, immunità che fanno del loro insieme un sistema praticamente inattaccabile. Basti pensare che la Santa Sede rappresenta il vertice di una organizzazione religiosa mondiale e fruisce ovviamente di un insediamento altrettanto mondiale attraverso la rappresentanza dei vescovi, delle parrocchie, degli ordini religiosi delle missioni.
    Ma intrecciata ad essa c’è uno Stato – sia pure in miniatura – che gode d’un tipo di immunità e di poteri propri di uno stato e quindi di una soggettività diplomatica gestita attraversi i “nunzi” regolarmente accreditati presso tutti gli altri stati e presso le organizzazioni internazionali.
    Questa doppia elica non esiste in nessun’altra delle chiese cristiane ed è la
    conseguenza della struttura piramidale di quella cattolica e della base territoriale da cui trasse origine lo Stato Vaticano ed il potere temporale dei Papi.
    Nono scomoderemo i molti scrittori sul tema per ricordare quali problemi ha sempre creato il potere temporale nella storia della nazione italiana, nella impossibilità di realizzare l’unità nazionale, quando gli altri paesi europei avevano già da secoli raggiunto la loro ed infine lo scarso senso dello Stato che gli italiani hanno avuto da sempre e continuano abbondantemente a dimostrare.
    Sarebbe storicamente scorretto attribuire unicamente al potere temporale dei papi questo deficit di maturità civile degli italiani, ma certo esso ne costituisce uno dei principali elementi.
    Purtroppo il temporalismo è una tentazione sempre risorgente all’interno della Chiesa; sotto forme diverse assistiamo oggi ad un tentativo di resuscitarlo che si esprime attraverso la presenza politica diretta dell’episcopato nelle materie “sensibili” il cui ventaglio si sta progressivamente ampliando.
    Negli scorsi giorni l’atmosfera si è ulteriormente riscaldata a causa di una frase di Prodi che esortava i sacerdoti a sostenere la campagna del Governo contro le evasioni fiscali e lamentava lo scarso contributo della Chiesa ad un tema così rilevante. Credo che Prodi, da
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    00 06/05/2011 19:45
    buon cattolico, abbia pronunciato quella frase in perfetta buona fede ma, mi permetto di dire con una dose di sprovveduta ingenuità.
    Lo Stato non rappresenta un tema importante per i sacerdoti e la Chiesa.
    Ancorché i preti ed i vescovi siano cittadini italiani a tutti gli effetti e con tutti i diritti e doveri dei cittadini italiani, essi sentono di far parte di quel sistema politico religioso che a causa della sua struttura è totalizzante. La cittadinanza diventa così un fatto marginale e puramente anagrafico; salvo eccezioni individuali, il clero si sente e di fatto risulta una comunità extraterritoriale.
    Pensare che una delle preoccupazioni di così fatta comunità sia quella di esortare gli italiani a pagare le tasse è un pensiero peregrino.
    Li esorta – questo sì – a mettere la barra nella casella che destina all’otto per mille il reddito alla Chiesa.
    Un miliardo di euro ha fruttato all’episcopato italiano quell’otto per mille del 2006.
    Ma esso, come sappiamo, è solo una parte del sostegno dello Stato alla gerarchia, alle diocesi, alle scuole, alle opere di assistenza. *** come si vede la pressione cattolica sullo stato “laico” italiano è crescente, si avvale di molti mezzi, si manifesta in una pluralità di modi assai difficili da controllare e arginare.
    Le difese laiche – si è già detto – sono deboli e poco efficaci: affidate a posizioni individuali o di gruppi minoritari ed elitari contro i quali si ergono
    “lobbies” agguerrite e perfettamente coordinate da una strategia pensata altrove e capillarmente ramificata. Quando al grosso dell’opinione pubblica, essa è sostanzialmente indifferente.
    La questione cattolica non fa parte delle sue priorità.
    La gente ne ha altre di priorità. È genericamente religiosa per tradizione battesimale; la grande maggioranza non pratica o pratica distrattamente; i precetti morali della predicazione vengono seguiti se non entrano in conflitto con i propri interessi e con la propria “felicità”.
    In questo caso vengono deposti senza traumi particolari. Perciò sperare che la democrazia possa diventare l’”habitus”degli italiani è arduo.
    Gli italiani non sono cristiani, sono cattolici anche se irreligiosi.
    Questa fa la differenza.

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    00 06/05/2011 19:45

    LA CHIESA, LA POLITICA E IL MONDO

    (UN DIVERSO MODO DI VEDERE)
    Volontà di Dio e impegno politico.

    Si può conciliare il Regno di Dio con la politica? La Chiesa dovrebbe impegnarsi anche nella politica per trasformare o per migliorare il mondo?

    Credo che il credente in Cristo NON può avere a che fare con la politica intesa come forma, strumento e fine alternativi al Regno di Dio.
    Il "partito" a cui è chiamato il cristiano è la CHIESA.
    La Chiesa (non l'edificio) di per se è l'ambiente nel quale deve vivere il credente per contribuire alla sua crescita qualitativa e numerica (vedi Efesini 4:11-16).
    La Chiesa deve influenzare, trasformare, condizionare il mondo.
    Questo è lo scopo della Chiesa e del singolo cristiano.
    Cristo non ci ha mandato a cambiare il mondo con i metodi del mondo (1° Corinzi 1:21).
    l'UNICO mandato (e metodo) che Cristo ci ha dato è quello di predicare il Vangelo e insegnare i suoi comandamenti.
    Nella misura che la Chiesa adempie il suo mandato e il mondo l'accoglie, quest'ultimo viene inglobato e trasformato dalla Grazia di Dio che agisce nella e con la Chiesa. (come?)
    Purtroppo oggi si accarezzano o ci facciamo accarezzare da certe lusinghe e inganni, perché forse la Chiesa ha o sta mancando il suo scopo sulla terra.
    Non ha detto Gesù che il Regno di Dio è come il lievito che fa lievitare tutta la pasta?
    E cos'è il lievito se non la Chiesa e la pasta se non il mondo?
    Quando il lievito perde la sua efficacia non può far lievitare la pasta, anzi non si può chiamare neanche lievito.
    Così la Chiesa (il credente) che non influenza la società, che si adatta ad essa e che vuole cambiare il mondo con la politica non si può chiamare più Chiesa.
    Forse si potrebbe obbiettare: "Ma il mondo non ne vuole sapere di Cristo, della Salvezza, della santificazione, etc.. Da 2.000 anni viene predicato il Vangelo e il mondo non lo ha accettato; la Chiesa non ha potuto cambiare il mondo, anzi il mondo ha cambiato la Chiesa. Non ha la cristianità dato adito a discredito all'esterno, e a malcontenti e proteste all'interno nel corso della sua storia?".
    Questo non vuol dire che dobbiamo lasciare perdere tutto, dare per inadeguato o inefficace il metodo di Dio e dire: "Bene, sino ad ora abbiamo provato con la predicazione del Vangelo, dimostrando il cambiamento delle nostre vite, adesso proviamoci con il suo verso; proviamo con il suo linguaggio, adattiamo il metodo; facciamoci politici con i politici, filosofi con i filosofi, uomini di cultura con gli uomini di cultura". Non funziona.
    La storia parla chiaro. Abbiamo dimenticato il compromesso costantiniano? Per questo e per altre cose simili il cristianesimo ne paga tutt'oggi le conseguenze, e forse una di queste è proprio la nascita di tali idee e lusinghe. Ma forse è giusto il detto "la storia si ripete".
    Come cristiani NON dobbiamo perdere la vera visione e cambiare metodi o tattica per aiutare o cambiare il mondo e gli uomini.
    Nella società (in qualsiasi) vi può essere giustizia, benessere, pace e vero progresso (morale e culturale) nella misura che essa va diventando Chiesa, che va entrando nel Regno di Dio.
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    00 06/05/2011 19:46
    La società, prima presa come singolo individuo, deve entrare nella Chiesa, la quale è già nel mondo, ma non può essere del mondo.
    Secondo il linguaggio paolino la società è chiamata "presente malvagio secolo".
    Non possiamo usare i metodi del "presente malvagio secolo" per cambiare il "presente malvagio secolo" (scusatemi per il giro di parole).
    Ci vuole qualcosa di più efficace, di più potente; e il Signore c'è lo ha provveduto. Dobbiamo usarlo, e non lasciarci scoraggiare se sino ad ora non abbiamo visto i risultati prefissati; può essere che verranno adesso se, invece di cercare altri metodi e vie, rivalutiamo e rivediamo la nostra posizione spirituale, se ci impegniamo ad attuare l'unico mandato che Cristo ha dato alla Sua Chiesa, avendo più consapevolezza di cosa significa essere Chiesa anche a livello nazionale e non farci più ingannare e deviare dal seduttore che ci fa vedere le differenze, anche dottrinali insignificanti, gli uni degli altri.
    La Chiesa dovrebbe impegnarsi, invece, a contrastare l'attacco sferratogli dal nemico, il quale ha disseminato discordie e pregiudizi nella chiesa stessa, tra denominazioni, tra gruppi e tra fratelli.
    La Chiesa è chiamata a cambiare il mondo tramite la predicazione del Vangelo, e la buona riuscita è condizionata dal fatto se i credenti sono uniti o meno.
    L'unità dei credenti è una dimostrazione dell'amore di Dio, e l'amore tra i credenti dimostra l'appartenenza a Cristo. Questo amore, nell'unità, è efficace nell'evangelizzazione, perché si dimostra di essere discepoli di Cristo.
    Questo è l'unico requisito per avere successo nell'influenzare il mondo, ed è, oggi più che mai, anche la meta più prossima alla quale la Chiesa dovrebbe aspirare, impegnandosi con tutte le forze provvedutegli dal Signore.
    Non possiamo eludere il vero motivo dell'inefficienza nell'evangelizzazione, rassegnandoci e illudendoci di dover cambiare metodo e mezzi per apportare al mondo più giustizia, più pace e più amore.
    Redazione
    BREVI CONSIDERAZIONI

    Com’è già stato spiegato nel corso del libro, gli evangelici cercando solo santità ed evangelizzazione hanno trascurato il Regno che è il fine ultimo dell’Evangelo.
    Pertanto, non avendo gli evangelici uno scopo secondo la volontà di Dio non riescono ad unirsi e ad essere efficaci portatori della civiltà cristiana ad un mondo che cresce sempre più condotto da tali profeti, falsi sacerdoti e falsi governanti.
    Preghiamo il Signore affinché l’evangelo del Regno venga rivalutato e cercato prima di ogni altra cosa.

    Recensione di una credente.
    Ho letto sia il libro del Pastore Perri che descrive biblicamente le motivazioni per le quali noi cristiani dobbiamo impegnarci anche nella politica, sia l’articolo di una redazione evangelica che afferma essere volontà di Dio il diverso. Questo ultimo articolo, rispetto al libro del Pastore Perri, l’ho trovato privo di “sostanza”: la redazione evangelica scrive che i cristiani non devono impegnarsi in politica, ma non spiegano chiaramente e biblicamente le ragioni di questa affermazione. Le spiegazioni del Pastore Perri sono tutte accompagnate da versi biblici a prova della correttezza di quanto affermato. Sono più che convinta che noi cristiani siamo il sale della terra e la luce del mondo, e per tale dichiarazione di ns Signore, dobbiamo
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    00 06/05/2011 19:46
    portare questo sale e questa luce in ogni settore di attività della società. Come sale, dobbiamo dare sapore cristiano laddove non c’è sapore; come luce, dobbiamo illuminare quello che è oscuro perché sotto il regno delle tenebre. Se gli evangelici considerano la politica, ambiente dove regna il diavolo e pertanto i cristiani non devono averci a che fare, dove pensano quindi di essere luce, dove già regna la luce di Cristo?Trovo molto contraddittorie le dichiarazioni della redazione evangelica nel suo articolo. Se come Chiesa (non edificio ma insieme di cristiani) dobbiamo intervenire per “cambiare” il mondo, quali sono i metodi per essere sale e luce? Come la Chiesa può intervenire se non testimonia della sua fede in Cristo attraverso le opere, laddove è più necessario portare la luce di Cristo? Nostro Signore sedeva con i pubblicani ed i peccatori, perché erano questi ad aver più bisogno della Sua parola di salvezza. I farisei lo criticavano, in quanto, secondo loro, chi si riteneva figlio di Dio non doveva stare in un ambiente così infame. Ma Gesù continuò a frequentare tali posti e salvò molti peccatori. Oggi gli evangelici si comportano come i farisei, giudicando figli del diavolo i cristiani che scelgono di portare la parola e la testimonianza di Dio nella politica, così come i farisei giudicarono Gesù.
    Gesù Cristo tornerà quanto “tutte le cose saranno restaurate”. Restaurare significa “ritornare alle sue condizioni originarie”. Cosa quindi va restaurato e quali sono le condizioni originarie per il ritorno di Cristo sulla terra?
    Così come illustra il libro del Pastore Perri, che ciò che va restaurato e ciò che è stato “cambiato” dal peccato.
    Gli evangelici hanno una loro visione di ciò che la Chiesa deve fare, ma c’è una sola visione che è quella che Gesù ci ha dato.
    Noi cristiani siamo stati chiamati a mettere sotto i piedi i nemici di Cristo, i demoni che possiedono le anime. Infine, se i nemici di Gesù sono stati il potere politico, il potere religioso ed il potere culturale, ricordiamo che le tre unzioni di Gesù sono antitetiche ai suoi nemici. Egli fu unto sommo sacerdote: potere religioso. Fu unto Re per regnare:potere di governo o politico. Fu unto profeta per portare la Parola di Dio: potere culturale perché porta la conoscenza della volontà di Dio.
    Gesù fu prima unto per le tre funzioni poi sorsero in opposizione i tre nemici che videro in Lui la fine del loro potere.
    Noi siamo cristiani, unti dai tre poteri di Dio, per fare da discepoli il dovere di Gesù Cristo, perché combattere il potere religioso umano e desistere dal combattere contro quello politico e culturale? Chi vuole questo atteggiamento diverso da quello del Maestro? Ingannati da satana per duemila anni.
    Aspettiamo la vostra risposta.


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    Geni.
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    Sesso: Maschile
    00 06/05/2011 19:46
    Sommario

    IN COSA CREDIAMO 2
    DAL PATTO DI LOSANNA 1974 2
    IL PIANO DI DIO 2
    L’AUTORITA’ E LA POTENZA DELLA BIBBIA 3
    L’UNICITA’ E’ L’UNIVERSALITA’ DI CRISTO 3
    NATURA DELL’EVANGELIZZAZIONE 4
    LA RESPONSABILITA’ SOCIALE DEL CREDENTE 5
    I TRE IMPEGNI DERIVANTI DALL’EVANGELO 6
    COME SI COMPORTA LA CRISTIANITA’ ODIERNA 7
    “vedere ed entrare” nel Regno 7
    IL BATTESIMO PER IL REGNO 9
    COSA SIGNIFICA CERCARE IL REGNO E LA SUA GIUSTIZIA 10
    AMPLIANDO LA VISIONE DELL’EVANGELO 12
    “il grande compito”. 12
    fare discepoli, 12
    “RESTAURAZIONE DI TUTTE LE COSE, 15
    RITORNANDO ALLE ORIGINI 17
    IL CONCETTO DI GOVERNO 22
    STRANIERI NEL PROPRIO PAESE 27
    LA VISIONE INTERNAZIONALE 30
    VISIONI PERSONALI 31
    IMPEGNO DI DON LUIGI STURZO 31
    IMPEGNO DI GIUSEPPE MAZZINI 31
    COMANDAMENTO 31
    NOSTRO PENSIERO 32
    LA RESTAURAZIONE DI TUTTE LE COSE 33
    GIUSTIZIA E PACE CONTRO I TRE NEMICI 35
    POTERE RELIGIOSO – FALSO PROFETA 40
    IL POTERE DEGLI ANZIANI - GOVERNO (POLITICA)– L’ANTICRISTO 41
    IL POTERE DEGLI SCRIBI – LA CULTURA –IL DRAGONE 41
    I TRE NEMICI SI MOSTRAVANO ANCORA. 42
    IL REGNO DI DIO DOPO LA RISURREZIONE 42
    Il primo martire fu Stefano - ATTI 6 - 42
    STEFANO, CONDOTTO DALLO SPIRITO RACCONTA DELLA STORIA DI ISRAELE E DELLA VENUTA DEL MESSIA. 43
    Lapidazione di Stefano. Saulo persecutore 45
    TRADIZIONI E COSTUMI 47
    DIO E CESARE 49
    IL MIO REGNO NON E’ DI QUESTO MONDO 53
    Allora cosa voleva significare il Signore? 53
    IL CRISTIANO E LA POLITICA 54
    I TRE NEMICI CONTINUARONO CONTRO GLI APOSTOLI 55
    ALCUNE RIFLESSIONI 57
    LA QUESTIONE ITALIANA 57
    AL TERMINE DEI TEMPI 59
    CAPITOLO 12 Visione della donna e del drago 60
    La seconda bestia, della triade nemica di Cristo, è quella che viene dalla mare: 61
    Infine la terza bestia, quella che sorge dalla terra: il falso profeta. 62
    OH COSTANTIN DI QUANTO MAL FU MADRE 64
    Lo Stato non rappresenta un tema importante per i sacerdoti e la Chiesa. 66
    (UN DIVERSO MODO DI VEDERE) 67
    Recensione di una credente. 68


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