La società, prima presa come singolo individuo, deve entrare nella Chiesa, la quale è già nel mondo, ma non può essere del mondo.
Secondo il linguaggio paolino la società è chiamata "presente malvagio secolo".
Non possiamo usare i metodi del "presente malvagio secolo" per cambiare il "presente malvagio secolo" (scusatemi per il giro di parole).
Ci vuole qualcosa di più efficace, di più potente; e il Signore c'è lo ha provveduto. Dobbiamo usarlo, e non lasciarci scoraggiare se sino ad ora non abbiamo visto i risultati prefissati; può essere che verranno adesso se, invece di cercare altri metodi e vie, rivalutiamo e rivediamo la nostra posizione spirituale, se ci impegniamo ad attuare l'unico mandato che Cristo ha dato alla Sua Chiesa, avendo più consapevolezza di cosa significa essere Chiesa anche a livello nazionale e non farci più ingannare e deviare dal seduttore che ci fa vedere le differenze, anche dottrinali insignificanti, gli uni degli altri.
La Chiesa dovrebbe impegnarsi, invece, a contrastare l'attacco sferratogli dal nemico, il quale ha disseminato discordie e pregiudizi nella chiesa stessa, tra denominazioni, tra gruppi e tra fratelli.
La Chiesa è chiamata a cambiare il mondo tramite la predicazione del Vangelo, e la buona riuscita è condizionata dal fatto se i credenti sono uniti o meno.
L'unità dei credenti è una dimostrazione dell'amore di Dio, e l'amore tra i credenti dimostra l'appartenenza a Cristo. Questo amore, nell'unità, è efficace nell'evangelizzazione, perché si dimostra di essere discepoli di Cristo.
Questo è l'unico requisito per avere successo nell'influenzare il mondo, ed è, oggi più che mai, anche la meta più prossima alla quale la Chiesa dovrebbe aspirare, impegnandosi con tutte le forze provvedutegli dal Signore.
Non possiamo eludere il vero motivo dell'inefficienza nell'evangelizzazione, rassegnandoci e illudendoci di dover cambiare metodo e mezzi per apportare al mondo più giustizia, più pace e più amore.
Redazione
BREVI CONSIDERAZIONI
Com’è già stato spiegato nel corso del libro, gli evangelici cercando solo santità ed evangelizzazione hanno trascurato il Regno che è il fine ultimo dell’Evangelo.
Pertanto, non avendo gli evangelici uno scopo secondo la volontà di Dio non riescono ad unirsi e ad essere efficaci portatori della civiltà cristiana ad un mondo che cresce sempre più condotto da tali profeti, falsi sacerdoti e falsi governanti.
Preghiamo il Signore affinché l’evangelo del Regno venga rivalutato e cercato prima di ogni altra cosa.
Recensione di una credente.
Ho letto sia il libro del Pastore Perri che descrive biblicamente le motivazioni per le quali noi cristiani dobbiamo impegnarci anche nella politica, sia l’articolo di una redazione evangelica che afferma essere volontà di Dio il diverso. Questo ultimo articolo, rispetto al libro del Pastore Perri, l’ho trovato privo di “sostanza”: la redazione evangelica scrive che i cristiani non devono impegnarsi in politica, ma non spiegano chiaramente e biblicamente le ragioni di questa affermazione. Le spiegazioni del Pastore Perri sono tutte accompagnate da versi biblici a prova della correttezza di quanto affermato. Sono più che convinta che noi cristiani siamo il sale della terra e la luce del mondo, e per tale dichiarazione di ns Signore, dobbiamo