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Poiché mio padre -dice Gesù- diceva tali cose, Io non potei trattenere le lacrime; mi misi a piangere vedendo come la morte lo dominava e udendo le parole piene di amarezza che egli diceva. In quel momento, miei cari fratelli, Mi venne in mente la Mia morte sulla croce, per la salvezza del mondo intero (anche davanti a Lazzaro, Gesù piange, e non solo per amicizia, ma perché vede in anticipo ciò che Lo aspetta: la Sua morte).

Allora si levò Maria, la Mia cara Madre il cui nome soave è sulla bocca di tutti coloro che amano Me, e Mi disse con il cuore pieno di tristezza: "O me infelice, Figlio caro deve dunque morire Giuseppe, il buono e benedetto vegliardo, Tuo amato e venerabile padre secondo la carne?". Io le risposi: "Mia cara madre, chi mai fra tutti gli uomini, avendo rivestito la carne non avrà da gustare la morte? Essa è sovrana dell'umanità e tu stessa dovrai morire come tutti gli uomini. Ma tanto per Giuseppe Mio padre, quanto per te, madre Mia benedetta, la morte non sarà propriamente una morte, ma una vita eterna senza fine. Io stesso devo passare attraverso queste necessità a causa della carne mortale che ho rivestito in te. Ma ora, madre Mia cara, levati e va da Giuseppe, il benedetto vegliardo per assistere al destino che mi è stato assegnato dall'Alto".