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Giuseppe ricorda un fatto, forse quello che gli è rimasto maggiormente sulla coscienza: "Ricordo un giorno che una serpe morse un ragazzo ed egli morì. I suoi familiari Ti accusavano e cercavano di consegnarti alla forza pubblica d'Erode, ma la Tua misericordia li raggiunse, e Tu facesti risuscitare colui, a causa del quale ti avevano calunniato dicendo: sei Tu che l'hai ucciso! Perciò vi fu gran allegria nella casa del morto (il Bambino Gesù risuscita il bambino morto) Io allora Ti presi per un orecchio e Ti dissi: "Sii prudente figlio mio", e Tu mi rimproverasti dicendo: "Se tu non fossi Mio padre secondo la carne, ti farei ben capire cosa è ciò che Mi hai fatto" (tirare le orecchie a Gesù!).

Se adesso dunque -continua Giuseppe- o mio Signore e mio Dio, è per chiedermi ragione di quel giorno che mi hai mandato questi terribili segni (i segni precedenti alla morte), imploro la Tua bontà di non mettermi davanti al Tuo tribunale per disputare con me: io sono Tuo schiavo, figlio di una Tua schiava.