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Commento dei Padri della Chiesa
Inizia il quinto libro dei salmi. In questo quinto grado dell’ascensione il profeta si innalza a un vertice dal quale vede tutto il compendio della salvezza dell’umanità (Gregorio di Nissa).
Questo salmo mette in rilievo le misericordie di Dio, misericordie sperimentate in noi e perciò, chi ne ha fatto l’esperienza, le ama in modo particolare. Tuttavia non è stato scritto per l’uno o per l’altro, ma per il popolo di Dio ed è posto davanti a noi come uno specchio, perché noi possiamo riconoscerci in esso (Agostino).
Questo salmo profetizza la riunione universale delle nazioni (Origene).
Il salmo 105 ricordava le promesse ai patriarchi, il salmo 106 le infedeltà giudaiche. Il salmo 107 è una profezia della liberazione dei giudei, la quale è figura della nostra liberazione (Teodoreto).
Questo salmo sintetizza tutta la condizione umana: il dolore del castigo o della penitenza, le misericordie di Dio e la vocazione dei gentili (Girolamo).
vv. 2-3. I giudei sono liberati da Babilonia e noi siamo liberati dal diavolo (Teodoreto).
Eravamo prigionieri del diavolo. La mano del diavolo è senza dubbio ben grande: essa ci teneva stretti in tutte le regioni della terra (Girolamo).