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vv. 4-5. I gentili hanno cercato la via della città da abitare, ma non l’hanno trovata. Socrate, Platone, Aristotele sono rimasti con la loro sete: la loro dottrina prometteva la verità e non faceva che acuire la fame (Girolamo).
Non trovavano la città dove avrebbero dovuto abitare. Avevano fame perché i loro dottori erano senza sapienza. Soccombevano esausti, perché non potevano trovare Dio (Cassiodoro).
vv. 6-7. Gridarono non con la voce né con il desiderio, ma con la grandezza della loro miseria (Ruperto).
Il Signore li mise sulla via diritta, insegnò loro come camminare verso la patria. La via era il Vangelo, esso solo ci conduce alla città celeste in cui troviamo la nostra abitazione (Eusebio).
vv. 8-9. Tutto ciò che in noi sembra degno di lode è misericordia del Signore. Questo versetto ritornerà quattro volte, così come gli eletti vengono dai quattro punti cardinali (Cassiodoro).
Ha saziato di beni spirituali quelli che soffrivano la fame del Verbo (Girolamo).