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LA MANIFESTAZIONE DI GESU'

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L'idolatria

Ultimo Aggiornamento: 01/05/2011 10:40
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01/05/2011 10:30

L'idolatria

Nella società odierna, parlando di idoli o di idolatria si è portati subito a pensare a quelle statuette d'oro, d'argento, di legno o di altro materiale, che gli antichi popoli della terra si fabbricavano per rendere loro il culto, adorandole e attribuendo ad esse doti divine o molto spesso identificandole con delle presunte divinità.

Leggendo i libri dei profeti Isaia e Geremia, possiamo trovare la descrizione della loro fabbricazione; statuette che raggiungevano dimensioni umane rappresentanti "dei domestici", i cosiddetti terafim. Altre statue raggiungevano dimensioni colossali come quella eretta nella Pianura di Dura dal re Nebucadnetsar (v. Daniele 3:1).
Si può pensare a quei riti misticheggianti che i popoli primitivi compivano in onore di divinità sconosciute effettuando sacrifici umani per ottenere la protezione degli dei, la fecondità della terra, la vittoria nelle battaglie e nelle guerre, ecc.
Volendo adeguarci ai nostri tempi, se effettuassimo un sondaggio d'opinione tra la gente comune, chiedendo cosa sia l'idolatria e se tutt'oggi esiste, la maggioranza di esse risponderebbe esprimendo i concetti sopra citati ed affermerebbero che l'idolatria oggi esiste soltanto tra i popoli meno civilizzati. Se l'uomo d'oggi fosse accusato di essere un idolatra, certamente resterebbe turbato, scandalizzato se non addirittura offeso da tale affermazione.

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Quindi la civilizzazione dell'uomo avrebbe sconfitto l'idolatria, a noi tanto lontana; invece non è così. Tutt'oggi l'idolatria è presente anche tra le persone cosiddette «civilizzate». Il vero senso dell'idolatria può essere sintetizzato in questa affermazione:

L'idolo può essere una persona o una cosa che nel nostro cuore prende il posto di Dio: anche le cose che a noi possono sembrare banali, se occupano nel nostro cuore lo spazio che spetta a Dio, sono idoli.

Inoltre, l'amore del denaro, la concupiscenza, l'avarizia, la ghiottoneria sono tutte forme di idolatria. Lo sport, il potere, il sesso, l'io dell'uomo, anche l'amore per una persona possono diventare idoli. Se si mette al posto del Creatore la creatura si entra nell'idolatria.

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Fate dunque morire le vostre membra che son sulla terra: fornicazione, impurità, lussuria, mala concupiscenza e cupidigia, la quale è idolatria" (Colossesi 3:5).

"Poiché voi sapete molto bene che nessun fornicatore o impuro, o avaro (che è un idolatra), ha eredità nel regno di Cristo e di Dio" (Efesini 5:5).

Pensiamo per esempio alle grandi manifestazioni sportive e alla grande attenzione che suscitano; durante i periodi dei mondiali di calcio (dove viene celebrato il "dio pallone"), i giornali, la televisione, i mass-media in genere concentrano l'attenzione dell'intero globo, facendo passare in secondo piano notizie magari ben più importanti. Non c'è nulla di male nello sport o in altre cose, quando queste non invadono la vita dell'uomo al punto di diventare la cosa più importante della vita, prendendo il posto che spetta a Dio solamente. Questo esempio vale naturalmente anche per la musica, la televisione, il denaro, il cibo, e ogni altra cosa. Queste cose non contengono un male in sé ma è il valore che gli dà a volte l'uomo che le rende idoli. Anche l'amore per la propria fidanzata o moglie se ha la priorità nella propria vita al punto di causare una trascuratezza verso Dio, nel servirLo, adorarLo ed amarLo, diventa idolatria (vedi le parole di Gesù in Matteo 10:37).

Quindi stiamo attenti a non cadere nell'idolatria, non pensando che essa sia necessariamente il genuflettersi davanti a una statua o il rivolgersi a pratiche occulte o esoteriche, ma dando il giusto valore ad ogni cosa e soprattutto mettendo al primo posto nelle priorità del nostro cuore e della nostra vita di tutti i giorni Gesù Cristo, il nostro Signore e Salvatore.

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01/05/2011 10:31

Studio biblico: Idolatria o adorazione di Dio?


Prefazione

Sono riconoscente al Signore per avermi concesso la possibilità di realizzare queste poche pagine redatte con l’intento di rendere onore al suo santo nome.
Nella nostra cultura occidentale, l’idolatria viene spesso considerata lontana nel tempo e nello spazio; invece sotto molte forme manifeste o velate, diffuse o ignorate, accettate o camuffate, è presente anche presso di noi o “in” noi.
Questo breve studio vuole invitare i lettori a considerare a quale dio affidano la loro vita presente e futura e, per chi non l’avesse ancora fatto, a scoprire l’Unico Vero Dio, Creatore e Signore.

Rossella Melodia (giugno 1994)


"Allora Gesù disse: va' Satana, poiché sta scritto: Adora il Signore Iddio tuo e a Lui solo rendi il culto."
(Matteo 4:10)
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L'idolatria


Nella società odierna, parlando di idoli o di idolatria si è portati subito a pensare a quelle statuette d'oro, d'argento, di legno o di altro materiale, che gli antichi popoli della terra si fabbricavano per rendere loro il culto, adorandole e attribuendo ad esse doti divine o molto spesso identificandole con delle presunte divinità.

Leggendo i libri dei profeti Isaia e Geremia, possiamo trovare la descrizione della loro fabbricazione; statuette che raggiungevano dimensioni umane rappresentanti "dei domestici", i cosiddetti terafim. Altre statue raggiungevano dimensioni colossali come quella eretta nella Pianura di Dura dal re Nebucadnetsar (v. Daniele 3:1).
Si può pensare a quei riti misticheggianti che i popoli primitivi compivano in onore di divinità sconosciute effettuando sacrifici umani per ottenere la protezione degli dei, la fecondità della terra, la vittoria nelle battaglie e nelle guerre, ecc.
Volendo adeguarci ai nostri tempi, se effettuassimo un sondaggio d'opinione tra la gente comune, chiedendo cosa sia l'idolatria e se tutt'oggi esiste, la maggioranza di esse risponderebbe esprimendo i concetti sopra citati ed affermerebbero che l'idolatria oggi esiste soltanto tra i popoli meno civilizzati. Se l'uomo d'oggi fosse accusato di essere un idolatra, certamente resterebbe turbato, scandalizzato se non addirittura offeso da tale affermazione.

Quindi la civilizzazione dell'uomo avrebbe sconfitto l'idolatria, a noi tanto lontana; invece non è così. Tutt'oggi l'idolatria è presente anche tra le persone cosiddette «civilizzate». Il vero senso dell'idolatria può essere sintetizzato in questa affermazione:

L'idolo può essere una persona o una cosa che nel nostro cuore prende il posto di Dio: anche le cose che a noi possono sembrare banali, se occupano nel nostro cuore lo spazio che spetta a Dio, sono idoli.

Inoltre, l'amore del denaro, la concupiscenza, l'avarizia, la ghiottoneria sono tutte forme di idolatria. Lo sport, il potere, il sesso, l'io dell'uomo, anche l'amore per una persona possono diventare idoli. Se si mette al posto del Creatore la creatura si entra nell'idolatria.

"Fate dunque morire le vostre membra che son sulla terra: fornicazione, impurità, lussuria, mala concupiscenza e cupidigia, la quale è idolatria" (Colossesi 3:5).

"Poiché voi sapete molto bene che nessun fornicatore o impuro, o avaro (che è un idolatra), ha eredità nel regno di Cristo e di Dio" (Efesini 5:5).

Pensiamo per esempio alle grandi manifestazioni sportive e alla grande attenzione che suscitano; durante i periodi dei mondiali di calcio (dove viene celebrato il "dio pallone"), i giornali, la televisione, i mass-media in genere concentrano l'attenzione dell'intero globo, facendo passare in secondo piano notizie magari ben più importanti. Non c'è nulla di male nello sport o in altre cose, quando queste non invadono la vita dell'uomo al punto di diventare la cosa più importante della vita, prendendo il posto che spetta a Dio solamente. Questo esempio vale naturalmente anche per la musica, la televisione, il denaro, il cibo, e ogni altra cosa. Queste cose non contengono un male in sé ma è il valore che gli dà a volte l'uomo che le rende idoli. Anche l'amore per la propria fidanzata o moglie se ha la priorità nella propria vita al punto di causare una trascuratezza verso Dio, nel servirLo, adorarLo ed amarLo, diventa idolatria (vedi le parole di Gesù in Matteo 10:37).

Quindi stiamo attenti a non cadere nell'idolatria, non pensando che essa sia necessariamente il genuflettersi davanti a una statua o il rivolgersi a pratiche occulte o esoteriche, ma dando il giusto valore ad ogni cosa e soprattutto mettendo al primo posto nelle priorità del nostro cuore e della nostra vita di tutti i giorni Gesù Cristo, il nostro Signore e Salvatore.



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Studio biblico: Idolatria o adorazione di Dio?


Prefazione

Sono riconoscente al Signore per avermi concesso la possibilità di realizzare queste poche pagine redatte con l’intento di rendere onore al suo santo nome.
Nella nostra cultura occidentale, l’idolatria viene spesso considerata lontana nel tempo e nello spazio; invece sotto molte forme manifeste o velate, diffuse o ignorate, accettate o camuffate, è presente anche presso di noi o “in” noi.
Questo breve studio vuole invitare i lettori a considerare a quale dio affidano la loro vita presente e futura e, per chi non l’avesse ancora fatto, a scoprire l’Unico Vero Dio, Creatore e Signore.

Rossella Melodia (giugno 1994)


"Allora Gesù disse: va' Satana, poiché sta scritto: Adora il Signore Iddio tuo e a Lui solo rendi il culto."
(Matteo 4:10)


1. DIO È L’UNICO DIO


1.1 DIO, IL CREATORE, SI RIVELA NELLA SUA PAROLA

La prima pagina della Bibbia, anzi già le prime parole, ci parlano di Dio, come creatore “dei cieli e della terra” (Genesi 1:1)

Viene messo subito in evidenza l’efficacia della Parola di Dio, il legame stretto tra la “Parola creatrice” e la creazione, che non si esaurisce nell’atto creatore (già potente e meraviglioso) ma che dura nel tempo, infatti: "sia la luce e la luce fu". (Genesi 1:2-3) E la luce, così come tutto il creato, c’è ancora!

"In perpetuo o Eterno, la tua Parola è stabile nei cieli. La tua fedeltà dura di età in età, tu hai fondato la terra ed essa sussiste". (Salmo 119:89-90)
Evidente è anche l’intenzione di Dio di rivelarsi ed entrare subito in stretto rapporto con la sua creatura più amata: l’uomo. Sia alla creazione, che nel corso di tutti i secoli della storia umana. Dio quindi vuole farsi conoscere, ma è lui che determina i modi, gli aspetti e i tempi della rivelazione.


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01/05/2011 10:32

1.2 DIO SI RIVELA COME UNICO DIO

I passaggi biblici in cui Dio rivela qualcosa di sé, dei suoi pensieri, progetti, azioni, sono numerosissimi, e la scelta fatta in questo breve studio, riguarda solo alcuni passaggi che ci rivelano Dio, come “unico Dio”, Creatore, Salvatore, Signore di tutto l’universo, escludendo, quindi, categoricamente, ogni falsa divinità.

"Ora vedete che io sono Dio e che non v’è altro Dio accanto a me."
"L’Eterno, l’Iddio nostro, è l’unico Eterno". (Deuteronomio 32:39 e 6:4)

Dio, l’Eterno, vuole che tutti coloro che lo temono, lo cercano e lo adorano, sappiano e riconoscano chi egli è e ciò che desidera rivelarci di sé e delle sue opere, e che, a loro volta, divengano suoi testimoni nel mondo.
"I miei testimoni siete voi dice l’Eterno, voi ed il mio servo che io ho scelto, affinché voi lo sappiate, mi crediate e riconosciate che sono io. Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me non v’è Salvatore" (Isaia 43:10-11)
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01/05/2011 10:32

Leggendo queste parole, ci mettiamo, se così si può dire, nella “posizione di ascolto” ed a ciascuno di noi il Signore stesso dice:

"Sappi dunque oggi e ritieni in cuor tuo che l’Eterno è Dio: lassù nei cieli e quaggiù sulla Terra; e che non ve n’è alcun altro." (Deuteronomio 4:39)
NON VE N’È ALCUN ALTRO!

Se vogliamo dunque adorare il vero Dio, facciamo attenzione a ciò che Lui stesso ci dice, ascoltiamo la sua Parola e lasciamo da parte i nostri personali (o tradizionali) modi di considerare le cose, se la Parola di Dio ci fa vedere altrimenti.

Questo breve capitolo, e la lettura di alcuni versetti ci hanno finora detto che Dio è l’unico Dio, Creatore, Eterno, Salvatore, Signore dei cieli e della terra.

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01/05/2011 10:32

. DIO E LE IMMAGINI


2.1 PROIBIZIONE DI FARSI IMMAGINI DI DIO.

Per prima cosa dobbiamo ricordare una cosa fondamentale: in Genesi sta scritto che "Dio formò l’uomo a SUA immagine…" (1:27)

e non siamo autorizzati a farci un dio a NOSTRA immagine, né materiale, né mentale, ma ci è richiesto di ascoltare la sua Parola, per sapere cosa Dio ci dice e vuole da noi.

Cosa dice Dio delle immagini che l’uomo fa per adorarlo?

Si può immaginare Dio?

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01/05/2011 10:33

Possiamo farci delle immagini, delle statue che ci “aiutino” a pensare a Lui?

"…non dobbiamo credere che la divinità sia simile ad oro, argento o a pietra scolpita dall’arte o dall’immaginazione umana (Atti 17:29)
Si può rappresentare Dio?

"A chi vorreste voi assomigliare Iddio?
E con quale immagine lo rappresentereste?
Un artista fonde l’idolo, l’orafo lo ricopre d’oro e vi salda delle catenelle d’argento… A chi dunque mi vorreste assomigliare, perché io gli sia pari?"
(Isaia 40:18-26 Cfr. 41:4-7 e 24; 44: 6-20)
Dio, quindi, non desidera che l’uomo, anche se per adorarlo, si serva di immagini: statue, pitture, e rappresentazioni. Per quanto possano essere belle e artistiche non sono gradite a Dio.

Dio non vuole essere rappresentato data l’impossibilità di immaginarlo o paragonarlo a qualcosa e VIETA, in maniera categorica, di farsi immagini di altre cose per farne oggetto di culto.

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01/05/2011 10:33

2.2 PROIBIZIONE DI ADORARE IMMAGINI.

L’Eterno è un Dio “geloso”: la nostra adorazione deve essere rivolta solo a Lui.

"Non ti fare scultura alcuna, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli e nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servire loro, perché io, l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso."
(Esodo 20:2-5; Deuteronomio 4:15-19)
Immagini di cose celesti, immagini di cose terrestri; immagini umane: ogni tipo di statua e immagine è categoricamente proibita.

"Non vi farete idoli, non vi eleverete immagini scolpite, nè statue e non collocherete nel vostro paese alcuna pietra ornata di figure, per prostrarvi davanti ad essa, poiché io sono l'Eterno, l’Iddio vostro." (Levitico 26:1)
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01/05/2011 10:33

Prostrarsi, inginocchiarsi, è indiscutibilmente segno di ADORAZIONE, infatti, quando i magi d’oriente cercano Gesù lo cercano non solo per fargli dei doni ma per adorarlo, le indicazioni dei Vangeli sono precise:

"i magi prostratisi adorarono Gesù" (Matteo 2:11)
ed ancora è Satana stesso a dichiararlo quando nel tentare Gesù, dice:

"Tutte queste cose io te le darò, se prostrandoti tu mi adori" (Matteo 4:9)
ed ancora, dopo la resurrezione, Gesù riceve l’adorazione di alcune donne:

"esse accostatesi gli strinsero i piedi e l’adorarono" (Matteo 28:9, Giovanni 9:38).
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01/05/2011 10:33

È chiaramente espressa, in tutta la Bibbia, la proibizione di farsi immagini di ogni genere: uomo, donna, altri esseri (Deuteronomio 4:16-17).

Così porle su altari e colonne, inginocchiarsi, baciarle, accendere candele, incenso, fare offerte varie, portarle in processione, rivolgere loro preghiere è un’abominazione per Dio. Le immagini o immaginette, statue, reliquie, sono IDOLI.

Anche il 2° comandamento proibisce l’uso di immagini:

"Non ti fare scultura alcuna, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose, non servire loro, perché io l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso"
(Esodo 20:4)
A questo punto ci possiamo domandare se le statue che riempiono le chiese di ogni paese e città, che ornano i crocicchi e le case, servono per “aiutare a ricordarci di Dio”, o se invece CONTRASTANO apertamente la volontà di Dio, ben chiaramente espressa.

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01/05/2011 10:34

Dio ha detto esplicitamente: NON vi fate immagini a scopo di culto.

Ricordiamo che la sua Parola non si può annullare e non muterà mai (Salmo 119:89). A meno che, a noi, non stiano più a cuore le nostre tradizioni umane (ma Gesù condanna severamente coloro che, in un modo o in un altro lasciano la verità della Parola di Dio, per la tradizione umana!), dobbiamo riconoscere i nostri errori ed allontanarcene.


2.3 GLI IDOLI SONO EFFICACI?

Una statua è una scultura di marmo, legno, gesso, metalli vari, a volte anche preziosi, ma sempre materiali inerti lavorati dallo mano dell’uomo.

"I loro idoli sono argento e oro, opera di mano d’uomo. Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchie e non odono, hanno naso e non odorano, hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano la loro gola non rende alcun suono." (Salmo 115:4-9; 135:15; Habacuc 2:18-20)
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01/05/2011 10:34

Sono “pezzi di legno”, dice Dio stesso, per bocca del profeta Isaia:
"I loro idoli più cari, non giovano a nulla…. Il fabbro lima il ferro, lo mette nel fuoco, forma l’idolo a colpi di martello… Il falegname stende la sua corda, disegna l’idolo con la matita, lo lavora con lo scalpello, lo misura con il compasso e ne fa una bella figura umana, una bella forma d’uomo, perché abiti una casa.
…..Nessuno rientra in sé stesso, ed ha conoscimento ed intelletto per dire: mi prostrerò io d’innanzi ad un pezzo di legno?" (Isaia. 44: 9-20)
Quale efficacia può avere un “pezzo di legno”?

Senza altri commenti, leggiamo cosa dice a proposito il profeta Geremia:

"I costumi dei popoli sono vanità……. si taglia un albero della foresta e le mani dell’operaio lo lavorano con l’ascia, lo si adorna d’argento e d’oro, lo si fissa con chiodi e martelli perché non si muova. Codesti dèi, sono come pali in un orto di cocomeri, e non parlano; bisogna portarli perché non possono camminare. Non li temete! Perché non possono fare alcun male, e non è in loro potere di fare del bene" (Geremia 10:2-11).
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01/05/2011 10:34

E’ competenza dell’artigiano, saper scegliere il pezzo di legno adatto per trarne, secondo una ben precisa domanda commerciale, delle statue sacre o degli oggetti di uso profano. E i profeti come Geremia e Isaia, e apostoli come Paolo, cercano di aprire gli occhi ai loro contemporanei (ed anche a noi) sulla vacuità di farsi un idolo e poi pregarlo.


2.4 COSA NE PENSA DIO DI QUELLI CHE SI RIVOLGONO ALLE STATUE ?

"Non hanno intelletto quelli che portano il loro idolo di legno e pregano un dio che non può salvare." (Isaia 45:20)

Pensiamo alle innumerevoli processioni, che quasi quotidianamente attraversano l’una o l’altra delle nostre città e villaggi; le statue sono portate a spalla a volte in estenuanti viaggi e corse, tra le grida della folla, come al tempo del profeta Isaia.

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01/05/2011 10:34

"Profondono l’oro dalla loro borsa, pesano l’argento nella bilancia, pagano un orefice, perché ne faccia un dio per prostrarglisi davanti, per adorarlo. Se lo caricano sulle spalle, lo portano, lo mettono al suo posto, ed esso sta in piedi e non si muove dal suo posto e benché uno gridi a lui, esso non risponde, né lo salva dalla sua distretta" (Isaia 46:6-7).
Anche nel Nuovo Testamento, l’apostolo Paolo esorta a “fuggire l’idolatria” arrivando a dire che il culto reso agli idoli, è in realtà “reso ai demoni e non a Dio” (1 Corinti 10:19-20).

2.5 È TOLLERABILE AGLI OCCHI DI DIO L’IDOLATRIA?

Per l’antico Israele la proibizione era totale, severa, incontestabile. L’appartenenza al popolo di Dio, lo doveva differenziare dagli altri popoli, e dai loro usi.

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01/05/2011 10:35

Nello stretto rapporto, tra Dio ed il suo popolo, non suoni strana l’espressione che segue, poiché l’Eterno si è spesso paragonato allo sposo della infedele Israele.

"Essi mi hanno mosso a gelosia con ciò che non è Dio, mi hanno irritato coi loro idoli vani" (Deuteronomio 32:21 cfr. Geremia 7:18).
Facciamo dunque nostra l’esortazione di Paolo:

"Perciò cari miei, fuggite l’idolatria!" (I Corinti 10:14)
e quella dell’apostolo Giovanni:
"Figlioletti, guardatevi dagli idoli." (I Giovanni 5:21)
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01/05/2011 10:35

3. BISOGNA CERCARE DEI MEDIATORI ?


3.1 LA MEDIAZIONE DEI SANTI

Certe chiese, luoghi intenzionalmente destinati ad accogliere fedeli che rendono culto a Dio, sono molto spesso dedicate agli idoli. Portano infatti il nome di “santi”, cioè di persone ritenute pie, da tempo morte e che vengono onorate con statue, feste, processioni, insomma proprio con tutto ciò che Dio non vuole! Possiamo umilmente chiederci se siamo “fedeli” a Dio facendo ciò che egli ci domanda, o invece a lui “infedeli”?

La maggior parte delle statue collocate dentro e fuori le chiese cattoliche, non rappresentano neppure il nostro Signore Gesù (Dio non vuole nessun tipo di statua, ma sarebbe umanamente più logico) ma sono statue raffiguranti altre persone.

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01/05/2011 10:35

Di alcuni di questi cosiddetti “santi” esistono solo leggende, pie tradizioni e non documenti storici.

Recentemente il Papa stesso ha dichiarato che alcuni dei santi tra i più venerati, non erano neppure mai esistiti [nel nuovo calendario liturgico 1969 sono stati eliminati: santa Filomena, santa Veronica, san Gennaro (poi ristabilito), ecc].

La funzione mediatrice dei santi, è una pura invenzione umana.

Maria, la mamma di Gesù, e i santi raffigurati nelle immagini, sono dei morti non ancora risuscitati e la Bibbia vieta, con parole severe, qualunque contatto, o tentativo di contatto con l’aldilà.

"…un popolo non deve consultare il suo Dio? Si rivolgerà ai morti in favore dei vivi?" (Isaia 8:19-20).
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01/05/2011 10:35

Nel capitolo 11 della lettera agli Ebrei vengono citati i “testimoni della fede”, cioè credenti che ci sono di esempio, ma non una sola parola ci spinge alla loro “venerazione”. Sono infatti presentati solo per incoraggiare la nostra fede e perseveranza, affinché “non ci perdiamo d’animo” (II Corinti 4:1).
Il brano termina non con un incoraggiamento alla venerazione di martiri o santi defunti, ma con un imperativo categorico:

"….guardando Gesù, … perfetto esempio di fede." (Ebrei 12:1-2).
Non solo qui non c’è nessuna indicazione alla “dulia” (culto di venerazione dei santi) ma c’è una raccomandazione ben ferma: prendete pure esempio dalla loro fede, ma “guardando a Gesù”.

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